Michele Bufalino
Sport

VARNIER, UOMO IN PIÙ

Bentornato sfortunato difensore Ed è già al centro del progetto

In punta di piedi, sulle note di ‘Death Bed’ di Powfu. Così era tornato a Pisa Marco Varnier lo scorso 26 maggio, convocato con i compagni per i primi tamponi e la ripresa delle attività, mentre su instagram condivideva la sua traversata in macchina della costa di Marina di Pisa. Addosso i segni di due operazioni che lo hanno fortificato nell’animo e nello spirito, lasciando però immutata la sua classe. Il giovane difensore ancora non sapeva che sarebbe stato proprio lui uno dei protagonisti di questa ripartenza.

Il tecnico D’Angelo lo ha buttato nella mischia da titolare a Salerno, stupendo anche lo stesso ragazzo, come ha avuto modo di confessare nel corso delle interviste post partita: "Non me l’aspettavo, Ho sentito il cuore battere forte quando il mister mi ha convocato". Per i compagni i giorni lontano dal campo erano 105, per lui 260. Otto mesi e mezzo di isolamento, con due soli obiettivi: guarire e tornare in campo, supportato a distanza dai compagni, ma circondato dagli affetti, primo in assoluto quello della fidanzata Nicole Riccoboni, che lo ha accudito con dolcezza.

Nei mesi scorsi il profilo instagram del calciatore infatti restituiva alcune preziose istantanee di vita per capire le dinamiche umane dietro le quinte nella ricostruzione del calciatore. "Coraggio amore, ogni tuo sforzo verrà ripagato", scriveva la ragazza, durante una passeggiata o una sessione di allenamento sulla spiaggia. Storie di amore vero. Prima che il Covid-19 cambiasse le vite di tutti si pensava che la stagione di Marco Varnier sarebbe finita lo scorso 4 ottobre, il giorno maledetto di quel Perugia-Pisa, con il suo secondo infortunio grave in carriera. Nel 2018, in seguito a un contrasto con il ‘Papu’ Gomez, in ritiro con i compagni dell’Atalanta, il calciatore stette fuori 6 mesi dovendosi operare due volte, al crociato del ginocchio destro. Dopo il ritorno in Serie B con il Pisa, neanche il tempo di dimostrare il suo valore, con 3 presenze e poi subito il nuovo infortunio, stavolta al ginocchio sinistro, per un’altra lesione al crociato. Varnier però si è dimostrato un calciatore dalla tempra d’acciaio. Ci ha messo un po’ in campo a carburare, a prendere le misure del campo dopo il lungo stop, ma più passavano i minuti, più il difensore ritrovava le sensazioni del campo e la consapevolezza dei propri mezzi, guidando la difesa con grande classe e anche impostando da dietro.

Un Varnier ritrovato è preziosissimo nello scacchiere tattico di Luca D’Angelo che ora può finalmente lasciare al centrocampo Alessandro De Vitis, trovando nel calciatore di proprietà dell’Atalanta il playmaker ideale di una difesa a tre. Le parole più dolci Varnier le ha riservate ai propri compagni, a dimostrazione che il gruppo, ancora una volta, è l’arma in più di questo Pisa: "Il gruppo mi era mancato, con quella parola in più per farmi star bene e ritrovare la confidenza in campo. È merito loro se sono tornato sereno". D’Angelo è fiero e non ha paura di osare e di dare fiducia a ciascun elemento della rosa, un’orchestra perfetta.