di Francesco Paletti
"Le perplessità della piazza? A Reggio furono l’ingrediente in più, necessario per far scattare la molla: ha tutto per poter essere protagonista in B e in una realtà straordinaria come Pisa, ma sta a lui dimostrarlo sul campo". Alberto Colombo ci crede davvero che Perilli sia in grado di raccogliere il testimone da Stefano Gori e non potrebbe essere diversamente: è stato proprio l’allenatore brianzolo, infatti, a lanciarlo da protagonista nel calcio professionistico e con una maglia gloriosa e pesante come quella della Reggiana nel 2015-16. "Anche se i dubbi della tifoseria nerazzurra sono omprensibili – dice – dato che stiamo parlando di un portiere che ha fatto molto bene in serie C, ma è quasi all’esordio nel campionato cadetto" Anche a Reggio Emilia, invero, la partenza fu in salita: "Avevamo qualche perplessità perché era molto giovane e arrivava da una stagione un po’ tribolata alla Pro Patria in cui aveva raccolto una decina di presenze – ricorda l’ex tecnico degli emiliani -, insomma non eravamo certissimi che fosse già pronto per un campionato comunque impegnativo e in una piazza importante, ma fu bravissimo a fugarli".
Con il sennò di poi, probabilmente, proprio in quei giorni scoccò la scintilla che per compiere un ulteriore salto di qualità: "Probabilmente proprio la necessità di dover convincere gli fece alzare l’asticella dell’attenzione e della concentrazione e tirar fuori quel quid in più necessario per trovare continuità di rendimento: con noi, in campionato, fu titolare inamovibile per tutta la stagione". Perchè se a Perilli proprio gli si vuol trovare un difetto, è proprio quello: "Può rischiare di commettere qualche ingenuità solo per eccesso di leggerezza e dunque è fondamentale che mantenga sempre la giusta tensione: da questo punto di vista il fatto di ereditare la maglia di Gori, un portiere di straordinario valore, senza dubbio è una responsabilità che impone necessariamente di non abbassare mai la guardia".
Perchè sul resto proprio non ci sono dubbi: "Dipende solo da lui, perché ha tutto per diventare un portiere importante anche in serie B". Colombo ripete il concetto almeno due o tre volte, quindi snocciola le qualità: "Per struttura fisica è il prototipo del portiere moderno abbinando altezza ed esplosività" sottolinea. "Fra i pali non si discute, ma almeno con me è stato molto affidabile anche nell’uscite, cosa su cui inizialmente nutrivamo qualche dubbio e sa pure giocare con i piedi: calcia lungo e preciso e il Pisa, che in avanti ha un ariete come Marconi, ne beneficerà sicuramente. Lo si è visto anche alla prima di campionato, proprio contro la Reggiana...". In campo, poi, è anche uno che si fa sentire: "E’ un portiere di personalità ed è intelligente– sottolinea Colombo -: due qualità fondamentali per guidare e dare sicurezza alla difesa".