SEMPER 6. Sufficienza sulla fiducia, visto che praticamente assiste da spettatore non pagante alla sfida.
CALABRESI 6. Attento e preciso in tutte le chiusure, intraprendente quando è chiamato in avanti ad accompagnare lo sviluppo della manovra.
RUS 6. Si cala con l’atteggiamento giusto nella contesa e non sbaglia nessun pallone.
CARACCIOLO 6,5. Termina in riserva una partita vissuta per intero col petto in fuori. Fatica un pizzico sui palloni alti, ma è eccezionale nella lettura di tutte le trame rasoterra.
CANESTRELLI 6. Ha il compito di sganciarsi in avanti quando i compagni sviluppano il palleggio sulla linea più arretrata.
TOURÈ 6. Mulina le leve e costringe gli avversari a rincorrerlo sulla fascia destra. Peccato per alcuni palloni proposti a centro area con poca precisione. MARIN 6,5. Tanta quantità e una dose massiccia di qualità nella costruzione della manovra.
ABILDGAARD 6. Tanti recuperi preziosi nella zona mediana con la capacità di ribaltare il fronte del gioco e far alzare il baricentro dei compagni.
PICCININI 6. Si getta nella mischia nel momento di maggiore spinta e va al tiro con una girata volante dal cuore dell’area. Non trova la misura giusta della conclusione.
ANGORI 6,5. Finalmente convince anche dal 1’ dopo buone prestazioni da riserva. Spinge con la precisione dei treni giapponesi sulla corsia mancina e sfiora il gol direttamente da punizione.
ARENA 6. Ha pochi minuti per incidere: ci riesce con l’azione che costringe Pompetti a rimediare il rosso diretto.
VIGNATO 6,5. Sfiora la prima gioia nerazzurra con un diagonale in mischia che lambisce il palo. Bravo a ricamare buone trame partendo dall’esterno e accentrandosi.
MOREO 6. Ha pochi spazi nei quali sprigionare tutti i cavalli del suo motore, ma è sempre tra i primi nerazzurri a portare una pressione feroce sui portatori di palla giallorossi.
LIND 6. Si carica compagni e stadio sulle spalle sprigionando una furia agonistica esagerata alzandosi dalla panchina.
INZAGHI 6,5. Cambia almeno un uomo in tutti i reparti e ritrova brillantezza, qualità e tanto agonismo. La squadra risponde bene e per due terzi della gara gioca in pianta stabile nella metà campo avversaria. Manca quel guizzo decisivo al momento del tiro in porta, ma il Pisa conferma di essere lassù più che meritatamente.
M.A.
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