Pistoia, 10 gennaio 2025 - Con il Duo formato da Gabriele Mirabassi al clarinetto e Simone Zanchini alla fisarmonica, sabato 11 gennaio (ore 20.30) al Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi a Pistoia, la 63esima Stagione Pistoiese di Musica da Camera, curata da Daniele Giorgi e promossa da Fondazione Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript, propone al pubblico un concerto nel segno dell'improvvisazione, che mescola alle sonorità jazz la goliardia dei ritmi del Sud America e la profondità pulsante del vecchio swing. Un incontro al vertice tra due grandi virtuosi del proprio strumento: la forza e il suono di un solista del calibro di Gabriele Mirabassi, da più di trent’anni tra i migliori clarinettisti del panorama internazionale, sostenuto dal magma sonoro e creativo di Simone Zanchini, considerato uno dei più originali e innovativi fisarmonicisti della sua generazione. L’eclettismo dei due musicisti permette loro di spaziare ed improvvisare in maniera estemporanea con altissimo interplay comunicativo, alternando composizioni originali a celebri standard del repertorio latino-americano. In programma, tra le altre, musiche firmate dai due musicisti, assieme a brani del compositore e contrabbassista statunitense Charlie Haden e di Sivuca, polistrumentista e arrangiatore brasiliano, a cui si deve la diffusione della fisarmonica tipica del nordest del Brasile nello scenario musicale mondiale. Gabriele Mirabassi commenta: «”Uno cerca una levatrice per le proprie idee, l’altro qualcuno da aiutare: così nasce un buon dialogo”. Mi sono imbattuto anni fa in questa frase di Nietzsche, che secondo me racconta bene cosa significa suonare in duo. Formazioni più grandi implicano un lavoro di organizzazione del materiale, una divisione di ruoli e funzioni più rigidamente controllate e preordinate. In duo ci si può permettere più facilmente il viaggio, il coraggio della fiducia, l’abbandono all’ascolto, la sorpresa nel trovare quello che non cercavi, il ritorno a casa senza sapere esattamente da dove sei passato, godere di quello che succede semplicemente perché succede, l’adrenalina dell’incomprensione, l’acutezza dell’attenzione, il fascino del dubbio, il conforto della complicità, il piacere della condivisione. Il duo è la quintessenza dello stare insieme, che poi è la gioia della musica. Insomma, per dirla con le parole di un altro grande scrittore, Erri de Luca, “due non è il doppio, ma il contrario di uno”».
Cosa FareUn concerto tra jazz, swing e ritmi sudamericani col duo Mirabassi e Zanchini