REDAZIONE PISTOIA

Una vita qualunque diventa teatro: al Francini arriva "Sergio" di Francesca Sarteanesi

Il 12 maggio a Casalguidi l'appuntamento che chiude la stagione: "Uno spettacolo estremo, sperimentale, dove non accade nulla ma in realtà accadono un sacco di cose"

Francesca Sarteanesi in "Sergio"

Pistoia, 11 maggio 2023 - Una donna comune, vestita semplicemente, senza nome. Impalata, quasi costretta in una posizione che resterà la stessa per cinquanta minuti. Che non guarda il pubblico perché nella sua testa il pubblico non c’è. Di fianco a lei, invisibile agli occhi degli altri, c’è suo marito. Si chiama Sergio. Niente da rimproverargli, niente di cui discutere con rancore, niente toni accesi o fantasmi del passato da scacciare. Tutto è ordinarietà, routine, vita di famiglia. La stanza è, anche questa, senza nome: non un arredo, non un rumore o una luce che faccia intendere dove ci si trovi. Tutto sembra niente proprio perché quel niente è tutto ciò di cui il pubblico ha bisogno per capire. Lo definisce «estremo» questo spettacolo Francesca Sarteanesi in questa nuova tappa di «Sergio» (produzione Kronoteatro e Gli Scarti, con il sostegno di Armunia residenze artistiche – Festival Inequilibrio; i costumi sono di Rebecca Ihle) al teatro Francini di Casalguidi venerdì 12 maggio (ore 21) ed ‘estremo’ è esattamente ciò che questo spettacolo è: per via dell’assenza di caratterizzazioni, per via dell’enorme responsabilità del racconto affidata alla parola e a nient’altro. E che quindi, visti i risultati raggiunti finora da «Sergio», risulta di un’efficacia straordinaria: in giro dal 2020, lo spettacolo è valso a Francesca Sarteanesi la menzione al Premio Ubu 2021 (per i non addetti ai lavori, il riconoscimento più importante di teatro in Italia) come migliore attrice.

«’Sergio’ è nato da un lavoro di improvvisazione assieme a un professore, Tommaso Cheli, coinvolto in dei laboratori che io stessa ho condotto – ricorda Francesca -. Da ottimo improvvisatore, affamato lettore e mente brillante, Tommaso mi ha consegnato un fiume di parole e immagini che ho infine tradotto in monologo. Sergio in scena non c’è. C’è una donna che parla al marito, in un dialogo quindi a senso unico. Avevo in testa uno spettacolo in cui non accadesse nulla, in cui nulla fosse anche la scenografia, perché chi guarda possa riuscire a figurarsi ogni cosa a partire da ciò che io dico». Obiettivo raggiunto per quello che Sarteanesi definisce «esperimento» di grande audacia: «Il riscontro del pubblico mi ha fatto capire che ‘Sergio’ funzionava e anche la critica ha dimostrato apprezzamento». «Sergio» è uno spettacolo lungo un’ora, in cui «non accade nulla, ma accadono un sacco di cose», in cui riaffiorano ricordi semplici di vita ordinaria, senza insistere nel dialogo su di un argomento in particolare, che diventa estremo anche per l’immobilità sulla scena di quella donna.

Il linguaggio usato, di tipo quotidiano, farebbe pensare a una improvvisazione sul palco: niente di più distante dal vero, visto il profondo studio durato più di un anno che sta alle spalle di «Sergio»: «Il lavoro grande l’ha fatto Tommaso che ha tirato fuori tantissime di queste immagini – prosegue Francesca -, a me il compito che tocca a chi nel cinema fa il montatore, tagliare e cucire pezzi qua e là dando armonia al tutto». Dopo uno stop di qualche mese, «Sergio» riparte dunque da Casalguidi con una ulteriore data prevista in luglio a Modena e una serie di nuovi progetti che vedranno la luce non appena sarà il momento, «perché mi piace prendermi tempi dilatati, devo esser sicura di ciò che consegno al mondo». I biglietti sono in vendita al prezzo di 11 euro alla Biblioteca di Casalguidi (0573.917414), alla biglietteria del Manzoni (0573.991609) e on line su www.bigliettoveloce.it. linda meoni