Pistoia, 1 dicembre 2011 - IN TEMPI di crisi l’ingegno si aguzza e i commercianti ne studiano parecchie pur di sperare in un maggiore afflusso di clientela. E allora si arrangi chi può. Anzi no, si saldi chi può. Niente a che vedere con i classici sconti o le tradizionali promozioni. Tutt’altro: dalle rottamazioni all’acquisto di capi d’abbigliamento a peso, passando per l’unico negozio forse nel quale ancora è possibile pagare in lire. Succede sul viale Adua all’outlet ‘Tenteo’ dove a contare la moneta sonante degli anni passati è niente meno che un danese, Carsten Hilt.
 

 

«E’ UN modo per attirare clienti – spiega – alcuni dei quali rimangono piacevolmente sorpresi da questa possibilità. In quattro mesi circa sei o sette clienti mi hanno pagato in lire. Raccolgo i soldi e periodicamente vado in banca d’Italia a cambiarli, stando bene attento ad incassare quelle banconote che ancora sono accettate”. La formula outlet poi aiuta i clienti ad entrare, anche solo per curiosare: “Ho lavorato in un grande outlet qui in Italia – racconta Carsten –, mi sono fatto le ossa e ho cercato di capire il meccanismo del settore. Superata la fatica iniziale, quando un cliente viene per la prima volta, solitamente tende a tornare. Succede perché il risparmio è evidente, con una media del 40% in meno sul prezzo originale”. Altro curioso espediente attira-clienti è quello adattato da Carla Delpino e Stefania Gori del negozio di abbigliamento “Bianco e nero” di via Carratica: “Alcune delle rimanenze o certi pezzi unici – racconta Carla – li vendiamo al peso, a 5 euro l’etto, senza aspettare i saldi. Nel caso di cappotti o giacche, se si supera il chilo non guardiamo oltre: il prezzo massimo stabilito è di 50 euro. Succede quindi di acquistare un cappotto di qualità e attuale, al massimo della scorsa stagione, con sconti superiori al 50%. La gente è incuriosita da questa bilancia, vuole capire come funziona questa promozione e allora si ferma ed entra”.


HA SCELTO la rottamazione Elisabetta Tuci, della cartoleria omonima sempre in via Carratica: “In tutto il mese di novembre era possibile portare il vecchio zaino e ottenere il 40% di sconto sull’acquisto di uno nuovo – racconta –. L’iniziativa ha attirato anche quei clienti che magari a settembre avevano preferito non acquistarne uno nuovo”. Ma di guadagnarci sulla rottamazione non se ne parla: “Ho accettato zaini anche in pessime condizioni, che sono stata costretta a buttare – ha detto –. Per quelli in buono stato invece ho provveduto a lavarli e ricucirli e poi li ho dati in beneficienza”.


ALTRA rottamazione è quella praticata fino a ieri da una delle catene più note di intimo, che permetteva di ottenere 3 euro di sconto sull’acquisto di un nuovo reggiseno portandone in cambio uno vecchio. Nobile lo scopo della campagna, realizzata in collaborazione con una società specializzata di Verona: riciclare i fili impiegati per realizzare pannelli isolanti e fonoassorbenti.