REDAZIONE PISTOIA

A Pistoia le pensioni più basse Crescono i percettori di "reddito"

Nella nostra provincia si prendono in media 100 euro in meno rispetto alle altre città della Toscana. Record negativo anche per la disoccupazione in aumento: a soffrire sono i giovani e soprattutto le donne

Verrebbe proprio da dire che questa non è una "provincia per anziani" visto che nelle ultime settimane numerosi fattori lo hanno testimoniato. Lo dice il rapporto della Caritas diocesana sugli accessi agli sportelli di ascolto, lo ha detto la classifica sulla qualità della vita de "Il Sole 24 Ore" che ha messo il territorio al 107° posto per servizi agli over70 ed anche quello che, alla fine del mese, entra sul conto in banca lo dimostra. Il tutto, poi, va incastonato in un quadro tutt’altro che allegro per quanto concerne la disoccupazione (in special modo quella femminile e giovanile) e i percettori del reddito di cittadinanza che dopo un netto calo nel periodo della pandemia sono tornati a crescere nei primi dieci mesi del 2022.

Le pensioni. I numeri, su dati Inps, sono riferiti a lavoratori autonomi e dipendenti (esclusi quelli del pubblico) e la cifra è davvero eloquente per quanto accaduto nel 2021: rispetto alla media regionale, l’assegno medio per i pistoiesi è di 1.127,50 euro a fronte di una stima toscana che parla di 1.216,96 euro. In pratica a Pistoia si prendono 100 euro in meno di pensione al mese rispetto a tutte le altre città del Granducato. Solo Arezzo fa peggio con 1.091,63 euro mentre a Siena si arriva addirittura oltre quota 1.400 euro al mese. Va leggermente meglio per quanto maturato, finora, nel 2022 con l’assegno che arriva a 1.171,50 euro a fronte, però, di aumenti generalizzati per bollette, beni alimentari, carburanti e quant’altro.

Reddito di cittadinanza. Anche su questo fronte la provincia, purtroppo, è sempre stata al top a livello toscano a dimostrazione di una situazione generale tutt’altro che florida legata anche ad una bassa qualità occupazionale. Il 2021 si era chiuso con 3.842 nuclei percettori di reddito e pensione, in netto calo rispetto ai 4.742 del 2020 ed i 6.425 del 2019: il segno evidente della pandemia e adesso che tutto sta tornando alla normalità ecco la nuova impennata con i 4.093 nuclei registrati nei primi dieci mesi del 2022. Per quanto concerne le somme portate a casa dai percettori, invece, l’importo medio mensile del "reddito" arriva a 543,18 euro per ogni assistito (siamo a 5.452 persone per un totale di 2.729 nuclei familiari) e la pensione di cittadinanza si attesta a 264,69 euro: entrambi i valori sono i più alti a livello regionale rimanendo davanti, sul fronte reddito, a Pisa (534,02) e Massa Carrara (528,38). Andando, quindi, al valore medio complessivo, la nostra provincia si posiziona a 499,62 euro di assegno medio mensile a fronte del dato toscano che è di 472,91.

Disoccupazione. Il terzo aspetto che andiamo ad analizzare per quanto riguarda la qualità, e quantità, dell’offerta lavorativa in provincia è legata alle percentuali degli occupati e anche per chi si avvia per la prima volta a firmare un contratto. La disoccupazione in provincia, nel 2021, si è attestata ad un valore medio del 10,1% frutto della somma fra l’8,6% maschile ed il 12,1% femminile: in Toscana complessivamente il tasso di inoccupati è del 7.7% (che sale all’8,8% per l’Italia centrale) e piana, montagna e Valdinievole fanno meglio soltanto di Lucca che, lo scorso anno, ha subito un vero e proprio tracollo attestandosi al 12% complessivo che diventa 15,3% per l’occupazione "in rosa". Su questi dati, poi, l’allarme è pressoché totale per quanto riguarda il mondo dei giovani nella fascia fino a 24 anni: è vero che c’è chi prosegue il proprio percorso di studi, ma la disoccupazione al 31,3% è davvero preoccupante (terzi in Toscana dietro Lucca e Massa) che diventa addirittura 34,2% per le donne. Ecco che ci ritroviamo con un tessuto sociale davvero in sofferenza che va in crisi di fronte al rincaro dei prezzi dei beni di prima necessità.

Saverio Melegari