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‘Abe’, morto a 22 anni in un incidente. La lettera della mamma: "Una telefonata e la mia vita è cambiata”

Francesco Abenante è morto in moto a 22 anni. Ondata d’affetto degli amici. Chiara Civinini scrive "perché ho bisogno di condividere il mio dolore"

Francesco Abenante

Francesco Abenante

Pistoia, 4 ottobre 2024 – Una lettera piena d’amore, quella scritta da Chiara Civinini. A cuore aperto, anzi straziato, dopo la tragica morte del figlio, Francesco Abenante. Aveva solo 22 anni e tutta la vita davanti: l’ha persa all’improvviso, dopo una spaventosa caduta avvenuta mentre era in sella alla sua moto, sulla Porrettana, lo scorso 25 settembre.

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"Oltre a voler ringraziare tutti, sento il bisogno di condividere il mio dolore - ci scrive mamma Chiara - mercoledì 25 settembre, doveva e poteva essere un giorno come tanti, fatto dei soliti gesti, della stessa routine quotidiana, finché questa non è stata sconvolta da un evento imprevedibile e impensabile”. Si era concretizzata “la solita paura di noi mamme, che ci prodighiamo in divieti e raccomandazioni esclusivamente per la paura di poter perdere ciò che la vita ci ha donato di più prezioso, i nostri figli. Viviamo per loro ed ogni scelta, importante o banale che sia, è sempre fatta solo e soltanto pensando a loro.Il peggior incubo che una mamma possa fare è quello di perdere suo figlio. Ed io, purtroppo l’ho vissuto e lo sto vivendo".

"Una telefonata, un messaggio e la mia vita è cambiata - aggiunge -, e non solo la mia. Ho sperato, desiderato disperatamente che fosse solo un brutto sogno e che non stesse succedendo, ma dentro di me sentivo che una parte della mia anima era stata strappata via. Tutto ciò che mi rimane di mio figlio sono delle ceneri, ed i ricordi, tanti ricordi, perché ci siamo vissuti, fino alla fine. Porterò nel mio cuore quei suoi occhi neri, nei quali mi perdevo ogni volta, e che brillavano quando rideva e quando era contento. Le nostre chiacchierate, discussioni, risate e pianti. Spero che se ne sia andato con la consapevolezza che lo amavo più della mia vita, incondizionatamente e che ero e sarò per sempre orgogliosa di lui”.

Eppure, in momenti così tragici, “ciò che voglio portare oggi con questa lettera è un messaggio aperto d’amore. Non voglio risultare banale o drammatica, ma non date mai niente di scontato nella vita. Spesso basta poco, un ’grazie’, ’scusa’, ’ti voglio bene’; un gesto, una carezza, un abbraccio… Cercate di essere gentili con voi stessi e con gli altri - è il commovente invito di Chiara -, amatevi, portatevi rispetto, accettatevi, non giudicate ma accogliete, perché è l’unica cosa che possa portare un senso a questa vita. Non significa non provare altre emozioni, ma semplicemente saperle gestire in funzione dell’amore. Non è semplice, chi può saperlo meglio di me in questo momento? Ma è l’unica strada che porta alla serenità nonostante tutto. Ringrazio tutti quanti di cuore, chi ha partecipato, chi si è dato da fare per sostenerci in tutti i modi, a parole e a gesti: non lo scorderò mai".