
Gli avvocati Gian Luca Lomi e Francesco Barontini
Assolto con formula piena, "perché il fatto non sussiste". Alla lettura della sentenza, ieri mattina, nel tribunale di Pistoia, l’imputato, 71 anni, è scoppiato in lacrime. "È la fine di un incubo", hanno commentato gli avvocati difensori, Gian Luca Lomi e Francesco Barontini del foro di Pistoia. Una storia che ha sconvolto due famiglie, quella della piccola e quella dell’imputato, accusato di violenza aggravata su una bambina di appena sei anni (articolo 609 bis del codice penale). ll legale di parte civile è l’avvocato Paola Innocenti, che rappresenta la minorenne. L’indagine dei carabineri, diretta dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco, era scaturita da una denuncia della famiglia della bambina. I fatti, secondo quanto riferito dai genitori della piccola, risalgono al 2021, anno in cui le violenze sarebbero iniziate. Episodi però che si sarebbero ripetuti nel tempo, fino al momento della confessione della piccola ai suoi genitori. Un racconto che la famiglia ha ritenuto di affidare al vaglio di psicologi ed esperti, prima di sporgere denuncia ai carabinieri. La bimba, però, è stata subito ritenuta credibile e così sono partite le indagini. Secondo quanto ricostruito in questa vicenda, gli abusi si sarebbero consumati quando l’uomo si trovava ospite della famiglia. Una ricostruzione lucida quella fornita dalla minore, prima alla famiglia, e poi ai carabinieri e all’autorità giudiziaria. Ricordi che, come sottolineato dal pubblico ministero, non erano mai stati sfumati, né conditi da contraddizioni. Per questo, al termine di un’articolata requisitoria, il sostituto procuratore Giuseppe Grieco aveva chiesto una condanna a tredici anni di reclusione.
Da parte sua, l’uomo si è sempre dichiarato innocente, per questo i suoi legali hanno deciso di non fare richiesta di patteggiamento. Ieri mattina il presidente del collegio, il giudice Stefano Billet, ha letto la sentenza che ha assolto l’uomo con formula piena, "perché il fatto non sussiste". "Siamo contenti che sia stata fatta giustizia – commentano gli avvocati Francesco Barontini e Gian Luca Lomi – In questo modo è finito un incubo per il nostro cliente e per la sua famiglia. Lui è sempre stato presente a tutte le udienze e oggi (ieri per chi legge, ndr) è scoppiato in lacrime, in un pianto liberatorio. Siamo soprattutto contenti perché si tratta di un’assoluzione con la formula più ampia. Attendiamo di leggere le motivazioni. La nostra difesa è stata tecnica ed ha puntato sulla inattendibilità della minore. Secondo la perizia del nostro consulente, il professor Dino Mazzei di Siena, l’esame della bambina non è mai stato conforme ai protocolli nazionali e internazionali in merito all’ascolto del minore, che dunque non poteva essere ritenuto attendibile".
Diversa la ricostruzione dell’accusa e dell’avvocato di parte civile, Paola Innocenti, che ha puntato l’attenzione, tra le altre cose, sulla descrizione dei luoghi in cui sarebbero avvenute le violenze, evidenziando la memoria puntuale della piccola. "Ci riserveremo di effettuare ogni valutazione soltanto dopo che saranno state rese note le motivazioni della sentenza - ha chiarito l’avvocato Innocenti – per capire se il Tribunale abbia o meno ritenuto inattendibile tout court la bambina o, invece, perché nel corso delle indagini la polizia giudiziaria e soprattutto l’ausiliario del pm, non abbia rispettato le linee guida ed i protocolli in tema di audizione dei minori".
Martina Vacca