REDAZIONE PISTOIA

Accademia Bizantina, trionfo del Barocco

Stasera al Teatro Manzoni l’evento di Natale della XVIII Stagione Sinfonica pistoiese con il "concerto grosso" diretto da Dantone

"Un brano composto per qualche strumento particolare, che di tanto in tanto suona da solo con un semplice accompagnamento, dopo un inizio a tutta orchestra, e il brano continua sempre alternatamente fra lo stesso strumento recitante, e l’orchestra in coro". E’ il 1767 quando Jean Jacques Rousseau, nel suo Dictionnaire de musique, descrive in questi termini il concerto grosso: una creazione tutta italiana che determina in epoca barocca l’emancipazione piena e definitiva della musica strumentale rispetto a quella vocale, insieme all’affermazione di uno strumento principe: il violino. L’appuntamento natalizio della 18^ Stagione Sinfonica pistoiese è un viaggio tra i fasti del Concerto grosso attraverso il suo principale artefice, Arcangelo Corelli, e i suoi allievi ed emuli: Francesco Geminiani e Georg Friedrich Händel. A salire sul palcoscenico del Teatro Manzoni, stasera, venerdì 16 dicembre, alle 21, è uno degli ensemble di musica barocca più noti e accreditati nel panorama internazionale: l’Accademia Bizantina. Il suo acronimo, AB, indica un metodo: quello di partire dall’origine, dalle regole del linguaggio stilistico barocco per indagarle senza aggiungere, eliminare o trasformare, affidandosi all’esperienza e a uno studio filologico costante.

Prossima a festeggiare nel 2023 i quarant’anni di attività, la compagine ravennate forgia la sua essenza nella capacità di ricreare le sonorità degli antichi strumenti e di incarnare l’autenticità dei compositori di quel tempo. Dal 1996 la dirige al cembalo un profondo conoscitore dei linguaggi espressivi dell’epoca, Ottavio Dantone, e a completare questo connubio contribuisce, dal 2011, il violinista e concertmaster Alessandro Tampieri. "Tutti i componenti del gruppo – sottolinea Dantone –, sono ottimi solisti, ma sono abituati da sempre a fondere il loro suono, la loro mente e il loro pensiero in un unico afflato. Solo così è possibile appassionare e trasmettere un sentimento e uno stesso concetto musicale, e restituire al pubblico l’intenzione autentica dei compositori". Nel corso della serata saranno eseguiti i Concerti grossi n.4 e n.6 dall’op.6 di Corelli, n.3 e n.4 dall’op. 3 di Geminiani, n.2 e n.7 dall’opera 6 di Händel.

"Tutti i concerti – spiega Dantone – raccontano una storia. Il programma parte da Corelli, l’Orfeo del violino, che con i 12 Concerti dell’opera 6 crea un modello che si imprime in maniera indelebile nell’immaginario collettivo europeo attraverso i suoi numerosi allievi. Uno di questi è Francesco Geminiani, nato a Lucca e morto a Dublino, del quale l’Accademia Bizantina si appresta a rilasciare un’incisione nei prossimi mesi. Un’altra importantissima “Opera 6“ è quella di Händel, che compose i suoi concerti con maggiore libertà rispetto allo stile contrappuntistico di cui era fra i più autorevoli maestri, dando spazio e respiro al libero dispiegarsi della melodia". Info: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112 online su: www.teatridipistoia.it

Chiara Caselli