CHIARA CASELLI
Cronaca

Accademia Gherardeschi, una festa per Bach

Insieme al gruppo Il Rossignolo tre giorni dedicati al grande compositore. Si comincia venerdì con le quattro Suites per Orchestra

Il 21 marzo non è solo l’equinozio di primavera, ma anche il ‘compleanno’ di Johann Sebastian Bach: una data simbolica, in cui si celebra la Festa europea della musica antica. Per questo, l’Accademia Internazionale d’Organo e Musica Antica "Giuseppe Gherardeschi" e il suo gruppo in residenza, Il Rossignolo, si mobilitano per dedicare un intero fine settimana al grande musicista tedesco.

Si comincia venerdì 21 marzo, alle 21, nella Chiesa di Sant’Ignazio con un grande concerto che presenta le famosissime quattro Suites per Orchestra BWV 1066-69, nelle quali Bach si confronta con i suoi contemporanei, Telemann in testa, cimentandosi con la musica di moda nelle corti europee di quel tempo. I musicisti del Rossignolo – una tra le eccellenze italiane nel campo dell’esecuzione musicale storicamente informata –, eseguiranno la prima versione delle Suites, scritta per la corte di Cöthen tra il 1717 e il 1723, con gli strumenti dell’epoca di Bach. L’ensemble è formato da Marica Testi al flauto traverso; Martino Noferi, Marco del Cittadino e Mario Duni agli oboi; Gianluca Saccomani al fagotto; Stefano Barneschi, Gian Andrea Guerra, Agostino Mattioni, Marco Frezzato e Pietro Horvath agli archi, Ottaviano Tenerani al clavicembalo.

Ma non finisce qui. I festeggiamenti proseguiranno in Sant’Ignazio per tutto il fine settimana: sabato 22 alle 17 un nutrito gruppo di giovani musicisti provenienti da tutta la Toscana proporrà l’integrale delle Invenzioni a due e tre voci, mentre la sera alle 21 sarà la volta delle Variazioni Goldberg, interpretate da Carlo Pernigotti al clavicembalo. Domenica 23, infine, gli studenti dell’Accademia (Luana Fiorini, Maria Novella Menicacci, Marta Marinari, Silvia Fontani, Isacco Burchietti, Teresa Dereviziis, Carlo Pernigotti, Flavia Fagorzi, Silvia Morosi) si cimenteranno con un capolavoro: L’offerta musicale BWV 1079, ovvero la raccolta, composta da due ricercari, 9 canoni, una fuga e una sonata a tre, sviluppata da Bach sul ‘tema regio’ che Federico il Grande (presso la cui corte lavorava come clavicembalista il quartogenito di Bach, Philip Emanuel), aveva ideato per mettere alla prova la sua abilità.

Il gruppo negli ultimi anni si è impegnato costantemente con la stessa filosofia impiegata nell’attività concertistica e discografica per arricchire l’offerta formativa e artistica dell’Accademia Gherardeschi, che proprio quest’anno festeggia 50 anni di attività e può contare su una sempre più ricca collezione di strumenti d’epoca raccolta nel tempo da don Umberto Pineschi, fondatore e presidente. Data la notorietà dell’istituzione, ogni anno quattrocento studenti provenienti dall’Italia e dall’estero aderiscono alle iniziative. Il calendario 2025 è particolarmente ricco: accanto ai corsi annuali di strumenti antichi, accademici e preaccademici (strumenti a tastiera, organo, violino, flauto, canto), ci saranno cinque prestigiose masterclass di organo tenute da Matteo Venturini, Ludger Lohmann, Stefano Molardi, Josè Artigas Pina, Simone Vebber.

Chiara Caselli