Martina Vacca
Cronaca

Accoltellato dopo la lite, è in prognosi riservata. Aggressore denunciato, è tornato al lavoro

È ricoverato all’ospedale di Prato il 31enne gambiano ferito martedì notte. Il giovane che l’ha colpito, nigeriano, è accusato di tentato omicidio. Il don: “È libero. L’ho accompagnato nel vivaio in cui è impiegato”

La pm Chiara Contesini

La pm Chiara Contesini

Pistoia, 27 febbraio 2025 – È finita alle cinque del mattino di mercoledì la notte di sangue a Vicofaro. Dopo ore passate al comando dei carabinieri di viale Italia, dove il 35enne nigeriano, ritenuto responsabile di aver accoltellato alla gola un altro ospite del centro, si è presentato, accompagnato da don Massimo Biancalani, dopo una fuga durata poco più di un’ora. Ancora una lite, ancora una volta protagonisti due ospiti del centro di accoglienza, oltretutto gli stessi che già erano venuti alle mani sabato sera, con il puntuale intervento della polizia. Stavolta ad avere la peggio è stato un ragazzo gambiano di 31 anni, che è stato subito soccorso ed operato all’ospedale San Jacopo di Pistoia, per poi essere trasferito a Prato, dove è tuttora ricoverato in prognosi riservata. Uno dei fendenti avrebbe reciso una vena: all’arrivo dei soccorritori, i volontari della Misericordia di Pistoia, il ragazzo era a terra, in un lago di sangue, mentre altri giovani gli tamponavano il collo con una maglietta.

“Ha rischiato di morire soffocato dall’emorragia di sangue - ha spiegato ieri don Biancalani – Abbiamo temuto il peggio e ancora oggi preghiamo per lui. Per ora non riesce a parlare, ma i medici ci hanno detto che non sarebbe più in pericolo di vita. Lo hanno operato d’urgenza per inserirgli un tubicino, che ha permesso di far defluire il sangue. Ora è sedato, speriamo che si riprenda al più presto”.

La fuga dell’aggressore è durata poco più di un’ora, martedì sera. All’arrivo delle ambulanze e della polizia, il giovane nigeriano è scappato. Poi è rientrato nel centro dove, ad aspettarlo c’era don Massimo. “L’ho convinto e l’ho accompagnato al comando dei carabinieri – ha raccontato il parroco – dove siamo rimasti fino alla mattina”. Il giovane, anche lui ferito ma in maniera lieve, è stato denunciato: è accusato di tentato omicidio. Le indagini dei carabinieri sono dirette dal sostituto procuratore Chiara Contesini, Per ora il 35enne è a piede libero. “Siamo rientrati a Vicofaro alle cinque di mattina – spiega don Massimo – e poco dopo siamo usciti: l’ho accompagnato nell’azienda vivaistica nella quale lavora, con un regolare contratto”.

E ieri pomeriggio, il giovane era nel piazzale della parrocchia, insieme a tutti gli altri. Un viavai di ragazzi affollava l’ingresso del piccolo ufficio dove, una volta a settimana, viene data assistenza legale gratuita per ogni tipo di necessità. I giovani aspettano, pazienti, in fila, con i fogli in mano. Qualcuno gioca al biliardino, qualcuno chiacchiera. Difficile immaginare che poche ore prima si è sfiorata la tragedia.

“D’altronde qui gli equilibri cambiano di giorno in giorno – commenta don Massimo – decine di persone che vengono da paesi diversi convivono, condividono spazi, nuove vite. Impossibile pensare che non possano nascere liti, contrasti. Noi facciamo quello che possiamo per favorire l’integrazione e l’accoglienza nel rispetto di tutti, anche di chi abita il quartiere. E sono in molti ad aiutarci”.