Sinistra Italiana accusa il Comune di non essersi decisamente schierato per l’acqua pubblica e per il no alla quotazione in borsa come hanno fatto altri dieci Comuni toscani nell’assemblea di Alia. "Esprimiamo preoccupazione per l’esito dell’assemblea di Alia – afferma Sinistra Italiana di Montale – per la decisione da parte dei soci di lasciare irrisolte tutte le principali questioni. Rileviamo che Montale non è tra quei 10 Comuni (Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Cantagallo, Vaiano, Agliana, Vicchio, Rufina, Borgo San Lorenzo, Castelfranco Pian di Scò) che hanno chiesto maggiore chiarezza con un documento con pochi chiari punti fermi: no alla quotazione in borsa, sì all’acqua pubblica, valorizzazione del personale, obbligo di trasparenza e definizione di un piano industriale. Il Comune di Montale ha votato a favore della delibera che ha dato il via alla procedura per individuare il nuovo socio privato di Publiacqua e che impedirà, per decenni, la ripubblicizzazione come richiesto da 26 milioni di Cittadini con il referendum del 2011. Nelle linee di inizio mandato presentate dall’attuale maggioranza – argomenta – non è dato sapere quali siano le strategie del Comune per la gestione dei servizi pubblici locali e per la ripubblicizzazione del servizio idrico per il semplice motivo che in quel documento non si fa menzione alcuna di questi fondamentali servizi. Non si comprende, pertanto dove e come sia stata decisa la posizione e il voto tenuti in sede di assemblea visto che il consiglio comunale non è mai stato coinvolto in una discussione su questi temi. Fatti molto gravi – conclude Sinistra Italiana – che confermano il nostro giudizio negativo su questa amministrazione".
Giacomo Bini