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Addio a Bianca Neri Se ne va a 107 anni dopo aver fatto la storia "Fu una donna-simbolo"

La sua esistenza è stata segnata da piccole grandi vittorie che hanno aperto la strada all’emancipazione femminile: oggi l’ultimo saluto .

Addio a Bianca Neri Se ne va a 107 anni dopo aver fatto la storia "Fu una donna-simbolo"

Bianca Neri Nannini, nata il 4 luglio del 1916, è stata un punto di riferimento per una cultura che, quando era lei a praticarla, non era ancora nata, quella delle donne sul ponte di comando. Bianca, orgogliosamente fiorentina, prestata al contado senza rinunciare a quel pizzico di superiorità che manifestano gli abitanti della capitale regionale, senza però dargli peso. Era naturalmente di una categoria superiore. Emigrata a Pistoia per amore, aveva saputo imporre il suo stile, umile me non dimesso, una donna ai cui argomenti era difficile replicare, tanto erano puntuali. All’ultima dimora si è avviata con camicia e pantaloni bianchi, giusto un foulard, una giacca scura e una bandiera italiana a completare l’abbigliamento.

L’inizio non fu facile per Bianca, nata in piazza Savonarola, nel cuore di Firenze, che a due anni aveva perso la mamma e un fratello, uccisi della Spagnola, l’epidemia che provocò milioni di morti. Con il babbo, Gilberto, uomo dallo spirito libero, attore, parrucchiere e cartomante che rifiutò con sdegno tutte le tessere di partito, si trasferì a Milano, ma il clima insalubre della città meneghina li costrinse a tornare in Toscana, dove Gilberto trovò di nuovo l’amore in Gina, la quale fu per la bambina una mamma vera, tant’è che Bianca ha sempre rifiutato l’appellativo di matrigna. Gina era una donna colta che ha inciso sul carattere della ragazzina. Per motivi legati al lavoro Bianca conosce Giulio Nannini, proveniente dalla Valle del Vincio, nel borgo del Piestro che diventerà uno dei suoi luoghi del cuore accanto alla natia Firenze, mai dimenticata neppure per un attimo, scrigno di un amore che traspariva da ogni suo racconto. Lavorarono entrambi in una fabbrica di materassi. Dopo il matrimonio Giulio fu mandato sul fronte di Russia, dal quale tornò minato nel fisico, il suo lavoro alle caldaie dell’ospedale fini di logorarlo.

Bianca, irrequieta per natura, avrebbe voluto essere in ogni luogo, quello che la ospitava non era sufficiente a contenerla, se era al mare voleva anche la montagna e viceversa ma, questa era la sua iperattiva natura. Il fatto che dall’inizio degli anni ’60 sia stata la prima agente immobiliare di Pistoia, in un mondo dominato da uomini che fino al giorno prima vendevano bestiame, la dice lunga sull’immenso spessore di questa donna che, tanto per non rinunciare a nulla, ha avuto tre figli, tanti nipoti, amore e rispetto di chiunque l’abbia conosciuta, anche chi ha avuto la scrivania ribaltata in faccia. Anche il fatto che, come raccontano i suoi familiari, non abbia fatto distinzione tra figli, figlie, generi e nuore, la dice lunga su chi fosse Bianca Neri Nannini, una donna che ha anticipato il tempo di almeno un secolo. Chi ha avuto la fortuna di conoscerla ricorda unanimemente un tratto distintivo, Bianca non era mai triste, appariva serena e gioiosa, sempre sorridente, disponibile e prodiga di arricchire di aneddoti la conversazione. Da parte di una donna che aveva dovuto fare a pugni con la vita più di una volta, una lezione non da poco. Pistoia avrà tempo e motivi per rimpiangerla e celebrarla, questa mattina alle 10 sarà possibile salutarla l’ultima volta prima che torni a incontrarsi con l’amato Giulio.

Andrea Nannini