La morte di Marco Ceccarelli è stata una frustata in volto a tutta la Montagna pistoiese, una tragedia che ha generato tanto dolore quanto è possibile, perché c’è tutto il peggio di quello che il destino possa crudelmente fare a un uomo. E Marco un uomo, nel senso più bello e totale del termine, lo è stato davvero. Nonostante la malattia lo avesse aggredito da diversi anni, Marco aveva combattuto, sempre senza negarsi su nessuno dei fronti, da quello imprenditoriale a quello sanitario, avendo accanto una famiglia, anzi due, di straordinario spessore. Quella d’origine con cui ha costruito una esperienza imprenditoriale esemplare, assieme a Sergio e Ronnie, rispettivamente padre e fratello, e quella costruita con la moglie Francesca e la figlia Olimpia. Il comprensorio de La Doganaccia è una creatura che i Ceccarelli hanno costruito, mattone dopo mattone, ognuno con le proprie caratteristiche, a partire dagli anni ’90, quando la fecero rinascere. Marco nella squadra era la testa geniale, mai stanco e mai domo, un uomo dalla potenza interiore inattaccabile, i problemi invece di abbatterlo lo spingevano a cercare nuove soluzioni. Il fatto eccezionale è che ci riusciva.
Innumerevoli le testimonianze per rendergli omaggio. Tra i primi il sindaco di Abetone Cutigliano, Gabriele Bacci: "Una persona che la Montagna può solo ringraziare. La morte di Marco mi da molta più rabbia che tristezza, perché ha vissuto anni tristi e faticosi, ma ha sempre vinto senza piegare mai la testa, da grande combattente qual è stato e, la più grande ingiustizia è quella di togliere un padre alla propria famiglia. A breve se ne accorgeranno in tanti di cosa significhi non averlo più. Un elemento di forza della Doganaccia, che ha dato il suo contributo di serenità, che è stato visibilmente il punto di forza di una impresa familiare da portare a esempio".
Andrea Tonarelli, dalla minoranza consiliare: "Marco lascia come insegnamento l’amore per la Montagna e il coraggio di lottare per quello in cui si crede, ha dimostrato che bisogna combattere fino in fondo. Ho con lui tanti ricordi belli, è stato il mio maestro di sci e fare le cose assieme a lui era sempre un piacere, aveva sempre la battuta pronta. Una bella persona con cui abbiamo anche discusso e condiviso tante cose". Dal Comune di San Marcello il vicesindaco, Giacomo Buonomini: "Un motore per la nostra montagna, un imprenditore di talento e un punto di riferimento per gli sport invernali. Siamo tutti addolorati e sconvolti dalla perdita di Marco. Un abbraccio alla famiglia Ceccarelli e alla comunità della Doganaccia". L’ostinata volontà di Marco nel guardare sempre avanti, con ottimismo e determinazione è il tratto distintivo di un uomo amato da tutti, a iniziare dagli avversari. Chiunque lo abbia conosciuto ne conserva un ricordo di persona che trasudava positività. L’ex sindaco di Cutigliano, Graziano Nesti: "Sempre ottimista, in tutte le situazioni. Quando mi hanno detto della sua morte non ci volevo credere, la sua grande voglia di vivere mi aveva fatto pensare che anche questa volta ne sarebbe uscito vincitore. Marco era una fonte inesauribile di idee, primo protagonista di tutte le cose che sono state fatte alla Doganaccia negli ultimi 35 anni". Marco è morto all’ospedale di Reggio Emila, dove era ricoverato da un mese. I funerali domani, alle 15, a Pian degli Ontani. Dolce e toccante l’addio della consigliera regionale Federica Fratoni: "Se ne fa il migliore. Il più appassionato, il più coraggioso, il più lungimirante. A Dio Marco, amico mio infinitamente caro"
Andrea Nannini