REDAZIONE PISTOIA

Addio all’avvocato Carlo Scartabelli. In aula sempre accanto ai più deboli. E con il calcio e il Jazz nel cuore

Si è spento la sera di Santo Stefano, dopo una lotta con la malattia che è durata quindici anni. Sarà alle cappelle del commiato della Misericordia fino alle 13 di oggi. Non ci saranno cerimonie.

L’avvocato. Scartabelli nel suo storico studio di via de’ Baglioni, a due passi da Piazza dello Spirito Santo Foto Castellani

L’avvocato. Scartabelli nel suo storico studio di via de’ Baglioni, a due passi da Piazza dello Spirito Santo Foto Castellani

"Per l’Ascensione è nato un bel bambino. Gli voglio tanto bene perchè è il mio fratellino". Era il 18 maggio del 1944, il giorno in cui Vittorio Scartabelli, che aveva sette anni, accolse con gioia l’arrivo del suo fratellino, Carlo. Questa poesia è trascritta da ieri nel libro delle firme e dei pensieri nelle cappelle del commiato della Misericordia, in via del Can Bianco, dove l’Avvocato Carlo Scartabelli rimarrà fino alle 13 di oggi. Poi l’ultimo viaggio a Trespiano, per la cremazione. Le ceneri riposeranno nel cimitero della Misericordia. Non ci sarà la messa, perchè Carlo avrebbe voluto così. Era un uomo di fede, ma nella Giustizia, una fiaccola sempre accesa, che ha illuminato tutta quanta la sua vita. Il suo cuore si è fermato la sera di Santo Stefano, a casa. Aveva intorno a sè tutta la sua famiglia. Li ha salutati con lucidità, e presenza. E’ stato consapevole fino all’ultimo. Acuto, e ineffabile, ha condotto tutta la sua esistenza sotto il perenne bagliore di un’intelligenza estremamente raffinata, e divertita. La sua partita a scacchi con la malattia l’ha giocata per quindici anni, quindi, comunque, l’ha vinta. Lascia la compagna Paola Chiostrini, l’amato fratello Vittorio con la cognata Edda Iozzini e gli adorati nipoti Marco (che ha l’edicola di piazzetta del Sole con la mamma), Chiara, che ha percorso le orme dello zio ed è avvocato, e Francesca, che lavora in un’assicurazione.

Carlo Scartabelli da Iano era diventato avvocato il 3 gennaio del 1978 ed è stato sempre accanto ai più deboli. Sempre. E’ stato al fianco di tanti lavoratori della Breda che erano stati esposti alle fibre di amianto consentendo, a loro e alle loro famiglie, di ottenere i risarcimenti, sia in sede penale che civile, per quanto avevano sofferto. E’ stato il legale della Cgil.

"Uno zio – scrive Chiara –, ma non solo. Un maestro. Di vita e nel lavoro. Ha sempre combattuto le sue battaglie nelle aule di tribunale, come quella contro l’amianto o, le innumerevoli, contro il precariato. Sempre in difesa dei più deboli. E poi la battaglia più grossa, quella contro la malattia, a cui ha tenuto testa, come era nel suo stile, per ben quindici anni. Un bel caratterino. Chi lo ha conosciuto lo sa. Spietato con le controparti, ma sempre corretto. Severo con gli allievi, ma anche dolce, quando voleva. Un uomo brillante, dalla battuta sempre pronta. Ci ha fatto sorridere anche negli ultimi giorni col suo umorismo tagliente. E poi le sue passioni...Non solo il diritto, ma anche il calcio e, sopratutto la musica Jazz. Voglio ricordarmelo così: mentre suona il suo piano alla Rocca di Serravalle Jazz, con le mollette da panni allo spartito perché il vento non glielo portasse via. Un ringraziamento di cuore a Paola che lo ha assistito fino alla fine con pazienza e affetto, un grazie che si estende a sua figlia, Francesca Mauro.

Da parte di Paola, e di tutti i familiari di Carlo, un grazie al dottor Massimo Venturini: "Lo ha assistito con professionalità, competenza e devozione fino all’ultimo".

L’avvocato Scartabelli era in pensione dal 2009, da quella data per lui ci sono stati soltanto il calcio e la musica. Il calcio: aveva fondato la squadra degli avvocati, cresciuta nel tempo dal Torneo Bertoneri fino al Campionato Nazionale Avvocati che aveva, nei fuori quota, Sergio Brio e Sauro Magni. Nel campionato Uisp è arrivato a iscrivere ben due squadre, legando a sè una marea di persone.

La musica: aveva studiato il pianoforte fin da bambino. Vittorio suonava con lui la batteria. Due fratelli straordinari che hanno saputo volersi tanto bene, da quel giorno dell’Ascensione e per sempre.

lucia agati