"Era un amico, in primis, non un avversario politico. Non appena ho saputo, ho subito chiamato Renzo Mochi: ci siamo sfogati al telefono, eravamo increduli".
Il sindaco di Serravalle Pistoiese Piero Lunardi non nasconde l’emozione, nel ricordare Patrizio Mungai. Ma l’intera comunità di Serravalle si è stretta attorno alla famiglia dell’ex-sindaco, scomparso ieri, a 74 anni, nella sua casa di Ponte Stella, dopo aver combattuto per mesi una guerra impari contro la malattia che lo aveva colpito. Patrizio Mungai era nato il 12 ottobre del 1949 a Pistoia e abitava in via Montalbano, al numero 80. Lascia la moglie Stefania Pomposi, la figlia Martina, che da tempo vive in Inghilterra, il genero e le amatissime nipotine.
La politica cittadina perde uno dei suoi protagonisti principali degli ultimi decenni. Un lungo cammino, quello di Patrizio Mungai, iniziato poco dopo il diploma conseguito all’Istituto tecnico industriale "Silvano Fedi" di Pistoia, e portato avanti in parallelo al lavoro alle Officine Nuovo Pignone di Firenze.
Già a vent’anni si avvicinò al Partito Socialista Italiano, fino ad arrivare negli anni ‘80 a essere eletto presidente della circoscrizione di Cantagrillo, una delle tre nelle quali era allora diviso il Comune. Il suo approdo in consiglio comunale risale ai primi anni ‘90 e iniziò ad avere i primi incarichi importanti durante i mandati dell’allora sindaco Renzo Giusti.
"Sono addolorato, ci eravamo oltretutto sentiti non più tardi dello scorso fine settimana. Una grande persona. Lo volli con me durante i miei anni da sindaco – ha detto Giusti, ricordandolo – e anche successivamente si è rivelato un ottimo amministratore, oltretutto. Avrebbe, a mio avviso, meritato la riconferma, ormai sette anni fa, per le capacità dimostrate, ma in un’epoca come questa lo ha forse penalizzato il carattere serio e un po’ chiuso".
La carriera politica di Mungai è decollata definitivamente durante le legislature Mochi, quando, da assessore al bilancio prima e da vicesindaco poi proseguì la propria ascesa costante culminata nel 2012 con l’elezione a primo cittadino.
Nel 2017 fu sconfitto alle urne da Lunardi, letteralmente per una manciata di voti. Un risultato che non fu esente da polemiche, all’epoca. Ma fra i diretti interessati non ci fu la minima discussione.
"Mi chiamò poco dopo la vittoria per congratularsi e augurarmi buon lavoro – ci ha detto ancora Piero Lunardi –. Non c’è mai realmente stato uno screzio fra noi, in passato è capitato più volte di andare a cena insieme. E ricordo con soddisfazione il lavoro che abbiamo portato avanti insieme, anche con il Comitato Gemellaggi". Mungai ha continuato il suo impegno politico anche dopo quella tornata elettorale, nel ruolo praticamente inedito di leader dell’opposizione di centrosinistra, fino al termine della passata legislatura. Fino a quando ha potuto ha però sempre seguito con interesse e partecipazione le vicende della "sua" Serravalle dalla sua casa di via Montalbano, a Ponte Stella. Anche confrontandosi con il vicino di casa Sandro Cioni. "L’ho visto una settimana fa, aveva sempre il sorriso nonostante tutto. Ha affrontato gli eventi con forza e dignità – ha ricordato il capogruppo del centrosinistra in consiglio comunale –. Ho perso un amico vero, al quale devo molto: fu la persona che mi avvicinò alla politica, che mi volle con sé. Ma era bello sentirlo parlare anche di pesca, di caccia e di sport con uguale competenza".
Proprio su quest’ultimo punto, e in particolare sul calcio, si è soffermato il vicesindaco Federico Gorbi per rendergli omaggio: "Patrizio era un grande appassionato e ricordo con affetto quando andavamo insieme a vedere la Fiorentina, allo stadio. Faccio le mie condoglianze ai familiari". Ma sono tanti i messaggi di cordoglio che sono arrivati e che stanno arrivando alla famiglia. I funerali saranno celebrati domattina, giovedì primo febbraio, alle 9.30, nella chiesa di Casalguidi. La cerimonia funebre si concluderà al tempio crematorio.
Il consiglio comunale tributerà a Patrizio Mungai un minuto di silenzio all’inizio della prossima seduta.
"Mi auguro che sia un atto unanime e condiviso. E che non ci sia nemmeno bisogno di chiederlo – ha auspicato Riccardo Vannacci, segretario del Partito Democratico – con il suo impegno e il suo entusiasmo ha avvicinato tanti di noi alla politica. Patrizio era una persona schietta e sincera, un amico. Ci mancherà, e mancherà a tutti".
Giovanni Fiorentino