
Adolescenti troppo turbolenti Arriva l’operatore di strada e propone qualcosa da fare
Per otto mesi hanno monitorato la situazione restando nell’ombra, ora si presentano agli adolescenti, per ascoltarli. Entra nella fase più delicata il progetto "Operatore di strada" che il Comune ha attivato a novembre 2022 (finanziato fino al 2024) in aiuto al disagio minorile, dopo le segnalazioni raccolte. "Segnalazioni – spiega l’assessore alle politiche sociali Greta Avvanzo – che riceviamo da un paio di anni, soprattutto dopo la pandemia, su gruppi di adolescenti con comportamenti incivili e segnali di devianza, accentuati negli ultimi mesi. Con la Cooperativa Arca, già attiva nel nostro Ciaf-Centro infanzia adolescenza famiglia, abbiamo attivato l’operatore di strada per una osservazione iniziale per capire se si tratta di minorenni che hanno bisogno di essere guidati o di situazioni più complesse". Ora inizia la fase che può favorire una loro partecipazione positiva e coinvolgerli in prima persona in un progetto di cittadinanza attiva. Il Comune ha deciso di informare pubblicamente di questa fase, affinché ne siano a conoscenza le famiglie, poiché gli operatori si identificheranno davanti a ragazze e ragazzi. L’età degli adolescenti monitorati corrisponde a quella indicata dai cittadini che hanno segnalato i problemi: dai 10 ai 17 anni circa. I luoghi di ritrovo sono vari, ma i più a rischio risulterebbero il centro di Agliana e il parco Pertini.
"Per quanto abbiamo potuto osservare – rileva Sara Di Giuseppe, educatrice della Cooperativa Arca e referente del progetto ‘Operatore di strada’ – nell’età della scuola media fondamentalmente giocano, ma sono molto numerosi. Nei più grandi ci sono anche comportamenti di devianza. Il monitoraggio serve come mappatura per individuare le situazioni. Ora cercheremo di avvicinarli, di parlare con loro e capire se c’è disponibilità a realizzare insieme iniziative. E’ un progetto dialogante, in evoluzione". Aggiunge Simona Lombardi, responsabile servizi sociali e scuola: "E’ un progetto pedagogico-educativo che si ramifica nel territorio e guarda alle fasce d’età più fragili, come l’adolescenza. Insieme al contenimento da parte delle forze dell’ordine puntiamo a dialogare, prevenire il disagio o trasformarlo. L’obiettivo è anche rafforzare la loro curiosità verso l’esterno, perché c’è il rischio d’isolamento degli adolescenti". Infine una considerazione dell’assessore Avvanzo: "Questi adolescenti sono stati costretti all’isolamento a causa della pandemia. In quel periodo, che non ha precedenti, sono mancati i rapporti sociali".
Piera Salvi