LINDA MEONI
Cronaca

Da Dakar a Città del Capo, a 21 anni in bicicletta: “Pronto alla sfida, sono carico e felice”

Dario Franchi, 21 anni, pronto a realizzare il sogno di attraversare l’Africa. Il tracciato prevede l’attraversamento di ben quindici Stati. Centomila i metri totali di dislivello e temperature tra 0 e 50 gradi

Dario Franchi, pistoiese, 21 anni

Dario Franchi, pistoiese, 21 anni

Pistoia, 1 settembre 2024 – Gli occhi pieni di sogno guardano a Sud, a Città del Capo. Ma soprattutto a Kaap Agulhas. È quello il punto più meridionale del continente africano, là dove geograficamente passa quella linea ideale che divide l’Oceano Indiano dall’Oceano Atlantico, o là dove, romanticamente, i due oceani si abbracciano. Arrivarci era stato l’obiettivo di un analogo viaggio iniziato nel 2022 e mai portato a termine per via di una serie di problemi allora apparsi irrisolvibili – economici, tecnici, geopolitici -, anche quella volta in bicicletta, con la differenza che allora Dario Franchi, oggi 21 anni, l’impresa l’aveva tentata con un amico, Oliver Kaspar. Oggi Dario ci riprova. Da solo. Sempre in direzione Città del Capo, partendo da Dakar. “Con Oliver Riuscimmo ad arrivare in Guinea, a Conakry, novemila chilometri pedalati. Tornato a casa questo pensiero non mi ha mai abbandonato. Attraversare l’Africa in bici restava la mia priorità. Forse era diventata quasi un’ossessione direi”. Da allora lo studio febbrile inseguendo il sogno per Dario non si è mai arrestato. Anzi, ha ritrovato nuova linfa. Portando infine alla partenza, compiuta nei giorni scorsi.

“Ho lavorato senza sosta al progetto, ho messo da parte soldi, ho studiato l’itinerario, ho contattato aziende e possibili sponsor, ho cercato quanti più contatti possibile sul posto per avere una volta là punti di riferimento, per avere informazioni anche solo sulla situazione geopolitica del momento. Insomma, per garantirmi un viaggio in sicurezza per quanto possibile – ricorda lui -. Tutto per arrivare a Capo Agulhas, in un tracciato di 13.500 chilometri. Nella mia testa il chilometraggio si divide in tre parti: i primi cinquemila quasi tutti sulla costa, fino al Benin, dove mi aspetto problemi legati principalmente al meteo. Incontrerò tanta pioggia, tanto fango. E questo mi preoccupa nella misura in cui non ho mai fatto esperienze in queste condizioni. Mi misurerò. La seconda parte è quella che più mi dà titubanza per via delle situazioni geopolitiche che incontrerò. So che qui i visti sono più difficili da richiedere, so che c’è tanta salita, tanto sterrato. È la Nigeria il Paese il cui ingresso più mi impensierisce. Quando sarà il momento di entrarci valuterò il da farsi. L’ultima parte del tragitto dall’Angola al Sud Africa è quella che ritengo più semplice, dove però avrò a che fare con molti animali. Pedalerò in chilometri di savana e non è escluso che possa incontrare leoni o elefanti. Da molto vicino”.

Il tracciato prevede l’attraversamento di quindici stati con 100mila metri totali di dislivello e temperature variabili comprese tra gli 0 e i 50 gradi. Traguardo d’arrivo in trecento giorni stimati. “Sono gasato e felice di quello che sarà – raccontava Dario nella prepartenza -. So che tutto può accadere e devo essere pronto a tutto. Lo so già, beccherò delle batoste forti in questo viaggio, emotive e non. Ma sono carico”. Chi volesse sostenere l’impresa può contribuire su GoFundMe, cercando il progetto “Crossing Africa da Dakar a Cape Town in bicicletta”; aggiornamenti sui canali social di Dario, Instagram e Facebook.