Agna, dragato il letto. Il fiume si è abbassato: "Ora un intervento per assicurare l’argine"

I mezzi del Genio Civile hanno livellato il tratto al punto della rottura. E’ stato sanato l’aspetto ’pensile’ che ha causato i terribili danni. Nella zona industriale rimossi 12mila metri cubi di fango e pietre. .

Agna, dragato il letto. Il fiume si è abbassato: "Ora un intervento per assicurare l’argine"

Agna, dragato il letto. Il fiume si è abbassato: "Ora un intervento per assicurare l’argine"

Il letto del fiume Agna è stato dragato e livellato dai mezzi del Genio Civile in un lungo tratto di alcuni chilometri prima e dopo il punto in cui è avvenuta la rottura dell’argine il 2 novembre scorso. Con questo intervento il letto del fiume è stato abbassato di alcuni metri rispetto alla situazione precedente l’alluvione quando era molto al di sopra del livello del suolo circostante. Proprio questo carattere "pensile" del fiume è stata la causa principale dell’entità drammatica del danno prodotto dal cedimento dell’argine. Quell’evento infatti provocò la fuoriuscita dall’Agna non solo di una massa imponente di acqua ma soprattutto di tutta la terra, la sabbia e i sassi che costituivano la spessa sedimentazione, accumulatasi nel corso del tempo, che rendeva sopraelevato il letto del torrente. Dopo l’eruzione dalla falla nell’argine di quella colata di fango e pietre che ha invaso la zona industriale si era creato nel letto del fiume un dislivello, come un grande scalino, tra il tratto a monte e quello a valle della rottura dell’argine. Per questo si è reso necessario un lavoro di risagomatura svolto con scavatori e camion anfibi all’interno del fiume che è partito da nord, dal ponte sull’Agna in corrispondenza della villa Smilea, ed è proseguito fino al punto della rottura e anche oltre fino all’incirca all’affluenza dell’Agna nella Bure.

Ieri l’operazione stava interessando la zona precedente Ponte Bocci, dove si trova una vecchia passerella sul torrente. Questo intervento non basta certamente a mettere in sicurezza l’Agna perché occorrerà progettare e realizzare un’opera di sistemazione dell’argine, che ha dimostrato di essere molto fragile. Ma già questo lavoro di abbassamento del letto del fiume è salutato con favore dai residenti di via Alfieri colpiti dall’alluvione.

"E’ già qualcosa vedere il fiume scorrere più in basso – dicono – ora però ci vuole l’intervento sull’argine". Il lavoro in corso da parte della Regione rientra tra le opere di somma urgenza che, nel complesso della zone alluvionate, assommano a circa 175milioni ai quali lo stato ha per ora contribuito per una trentina di milioni. Invece l’opera di sistemazione dell’argine dell’Agna rientra tra quelle previste nella fase della ricostruzione che, secondo la stima della Regione, richiederà un impegno di spesa complessivo di 800 milioni per i quali il presidente della regione Eugenio Giani auspica un contributo europeo anche tramite il Pnrr sull’esempio di quanto fatto in Emilia Romagna. Intanto, nella zona industriale di Montale sono state rimosse quantità enormi di fango e pietre, circa 12mila metri cubi, dal Genio Civile e 10mila tonnellate di fanghi misti a rifiuti sono stati portati via da Alia. Resta ancora chiusa al traffico la via Guido Rossa anche se è stata ripulita dal fango perché il Comune deve prima rifare il cordolo dalla parte dell’argine del fiume. E’ stata anche canalizzata, sempre a cura del Comune, la perdita di acqua che fuoriusciva dall’argine anche dopo il suo tamponamento. Resta ancora inagibile il tratto centrale di via Mattei. Sono ora da ripulire da fango e rifiuti i terreni alluvionati, circa 30 ettari.

Giacomo Bini