A un anno dall’alluvione sulla sistemazione complessiva dell’argine dell’Agna non c’è un progetto, non si sa quando ci arriveranno i soldi dalla Protezione Civile Nazionale e quindi non si possono sapere i tempi di esecuzione dell’opera. C’è solo l’incarico affidato da parte del Genio Civile per la redazione di un "documento di fattibilità delle alternative progettuali". Questo il contenuto di una nota del Genio Civile della Regione Toscana inviata alla commissione ambiente del consiglio comunale di Montale che si è riunita al centro Nerucci per trattare i principali problemi del post-alluvione di fronte a un pubblico numeroso costituito soprattutto da residenti e imprenditori delle zone colpite dagli allagamenti. I consiglieri che avevano richiesto la riunione, Greta Cavaciocchi del centrodestra e Sandro Nincheri della lista Montale Rinasce, hanno deplorato l’assenza di un responsabile del Genio Civile, che si è limitato a inviare una nota scritta firmata dall’ingegner Fabio Martelli. Sono invece intervenuti i rappresentanti del Consorzio Medio Valdarno nella persona del direttore Jacopo Manetti e dell’ingegnere Angela Bruno che ha diretto i lavori sui fossi Selvavecchia e Agnaccino. Il grosso della discussione della commissione, presieduta dalla consigliera del centrosinistra Mascia Cecchi, si è concentrato sulla nota del Genio Civile che sintetizza la situazione dell’Agna in due punti, il primo sui lavori di somma urgenza effettuati subito dopo l’alluvione e il secondo sui lavori di medio e lungo termine per una sistemazione complessiva del torrente. Secondo il capogruppo del centrodestra Lorenzo Bandinelli e il capogruppo di Montale Rinasce Sandro Nincheri rimane senza risposta la domanda fondamentale, vale a dire se il torrente Agna sia attualmente in sicurezza. Secondo il sindaco Ferdinando Betti e l’assessore all’ambiente Alessio Guazzini la nota spiega invece con sufficiente chiarezza la situazione. Il Genio Civile spiega che l’intervento in somma urgenza ha sistemato il tratto dell’argine che si era rotto e ha escavato l’alveo del torrente permettendo l’abbassamento del fondo pensile dell’alveo e una maggiore capacità di defluso delle acque. Il genio civile assicura che: "Dalla conclusione degli interventi non sono emerse ulteriori criticità, anche durante i vari eventi di piena. Anche su segnalazione di codesto Comune – continua la nota – non appena le condizioni meteo e i livelli idrici in alveo lo consentiranno gli interventi in corrispondenza della rotta verranno integrati con sistemazioni dei tratti di raccordo tra la scarpata arginale in terra e gli interventi già realizzati". Nincheri ha chiesto al sindaco di fornire la documentazione protocollata della segnalazione effettuata dal Comune e delle altre interlocuzioni con il Genio Civile.
Giacomo Bini