Pian di Novello (Pistoia), 21 gennaio 2025 – “L’albergo ristorante bar La Casetta è in vendita. Info solo in privato”. Un fulmine a ciel sereno, che ha squarciato la calma post-festività natalizie nella Valle del Sestaione. Uno stop inatteso per una delle storiche attività ricettive di Pian di Novello, aperto dal 1964 e gestito prima da Enzo Bonacchi e dalla moglie Damita Danti e poi portato avanti con passione, amore e tenacia dalla figlia Silvana. Almeno fino allo scorso autunno, quando Silvana e il marito Luciano Lombardi (entrambi classe 1951), hanno deciso che era il momento di gettare la spugna. Nessuno dei due figli della coppia si è detto disponibile a prendere in mano le redini dell’attività di famiglia. E quindi non è rimasto altro che l’amara decisione di tirare giù la saracinesca dopo 61 anni.
“Una decisione molto difficile – spiega con la voce rotta dall’emozione Silvana Bonacchi –. La più difficile della mia vita. A me dispiace da morire pensare che questo posto, l’albergo dove ho trascorso tutta la mia vita possa restare chiuso. Siamo in un posto meraviglioso, immersi nella natura incontaminata di Pian di Novello, che attira ancora moltissime persone, sia d’estate che d’inverno”.
In una montagna che vive una crisi infinita in termini di presenze turistiche, il paradosso de La Casetta è che gli affari potrebbero ancora andare bene. Gli ospiti non mancano e ci sarebbero ancora ampi margini per proseguire con l’attività. Ma stiamo invecchiando e ci rendiamo conto che non possiamo più continuare a lavorare 12-14 ore al giorno come prima. Ecco perché, seppure a malincuore, abbiamo deciso di arrenderci. Gli ultimi ospiti se ne sono andati a ottobre: dopo un’estate meravigliosa dal punto di vista lavorativo per la prima volta abbiamo avuto presenze in albergo anche durante la stagione dei funghi. Quando è arrivato l’inverno, però, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di non aprire: una decisione che era nell’aria già da due o tre anni. Una delle cose più difficile è stato dirlo a mamma Damita, che a 93 anni non ha mai abbandonato il suo albergo”.
In sessant’anni il turismo della montagna è mutato radicalmente. “Ci siamo adattati – le parole di Lombardi –: le villeggiature di un mese non esistono più da tempo. Adesso le prenotazioni medie si attestano sui 4-5 giorni e non si parla quasi più di pensione completa, ma di pernottamento e prima colazione, tutt’al più di mezza pensione”. Il messaggio pubblicato sui social ha suscitato l’attenzione di alcuni possibili compratori. “Abbiamo ricevuto alcune richieste di informazioni – concludono Silvana e Luciano – e siamo fiduciosi: questo è il luogo ideale per una famiglia con figli. Ci auguriamo di trovare degli acquirenti per evitare che un altro albergo della nostra montagna chiuda i battenti”.