GIACOMO BINI
Cronaca

Alla fine di febbraio il ponte riapre. Ma i residenti non ne possono più

Il presidente della Provincia Marmo e la consigliera alla viabilità Amidei hanno incontrato la popolazione. L’ingegnere responsabile Montillo ha spiegato il perchè dell’inconveniente che ha rallentato i lavori.

Un momento della partecipata assemblea di martedì sera al circolo Arci di Pontenuovo, dove è stata aperta la sala più grande per ospitare tutti i presenti

Un momento della partecipata assemblea di martedì sera al circolo Arci di Pontenuovo, dove è stata aperta la sala più grande per ospitare tutti i presenti

"E’ confermata la data di riapertura del ponte il 28 febbraio prossimo". Lo hanno affermato il presidente della Provincia Luca Marmo, la consigliera delegata alla viabilità Lisa Amidei e il consigliere ai trasporti Matteo Giusti in un incontro coi cittadini al circolo Arci di Pontenuovo. Di fronte a una platea di residenti del Pontenuovo e di Santomato provati duramente da quattro mesi di disagi e legittimamente arrabbiati, Marmo ha esordito chiedendo scusa: "Questo cantiere non ha girato bene dal punto di vista dei tempi". La consigliera Amidei ha assicurato il miglioramento della via Soprabure: "Abbiamo fatto un accordo col Comune che ci mette il materiale e noi abbiamo incaricato una ditta che ha fatto un primo passaggio e ne farà un altro". Amidei ha anche confermato la richiesta alla Regione per i ristori ai commercianti, le cui procedure saranno gestite dal Comune di Pistoia dopo una variazione di bilancio che la Regione farà a marzo. "Cercheremo di individuare anche una soluzione – ha aggiunto – per evitare che dopo la riapertura del ponte ritorni il traffico pesante sulla montalese".

"Non ne possiamo più – ha sbottato una giovane mamma – devo prendere permessi al lavoro per portare il figlio a scuola, non c’è più tempo". L’ incontro è stato introdotto e moderato dalla consigliera comunale Stefania Nesi, residente al Pontenuovo. La partecipazione è stata superiore alle attese tanto che il circolo ha aperto la grande sala al primo piano. I particolari sui lavori sono stati esposti dall’ingegnere Tony Montillo responsabile della viabilità della Provincia. Montillo ha addebitato i primi problemi sorti sul cantiere alla "assenza dei gestori dei sottoservizi nella fase progettuale". "Ma che c’era il tubo dell’acqua – ha obiettato un cittadino – lo sapevamo tutti". "Ma se il gestore non risponde nella conferenza dei servizi – ha detto l’ingegnere – per noi è assodato che i lavori non compromettano i sottoservizi". L’ingegnere ha parlato del monitoraggio installato su una spalla del ponte perché i lavori possano procedere: "Ora si sta facendo l’armatura la prossima settimana sarà fatto il getto e poi sarà collocato il conglomerato e il guardrail". Sulla passerella pedonale fin dall’inizio richiesta dai residenti l’ingegnere ha ribadito l’impossibilità di tale soluzione. I presidenti dei comitati civici di Pontenuovo Paolo Bovani e di Santomato Daniela Rafanelli hanno sottolineato entrambi la necessità della nuova strada, la variante alla montalese e la richiesta di interdire il traffico ai mezzi pesanti. "C’è bisogno della variante – ha affermato Bovani – e quindi di un nuovo ponte". "Una strada alternativa – ha detto Rafanelli – è indispensabile". Marmo ha detto che la Provincia ha chiesto il finanziamento per la progettazione della variante.

Giacomo Bini