REDAZIONE PISTOIA

Alla proprietà serve un esame di coscienza

Inutile girarci intorno: quello che stiamo vivendo è uno dei momenti più difficili della storia recente del basket pistoiese. E...

Inutile girarci intorno: quello che stiamo vivendo è uno dei momenti più difficili della storia recente del basket pistoiese. E...

Inutile girarci intorno: quello che stiamo vivendo è uno dei momenti più difficili della storia recente del basket pistoiese. E...

Inutile girarci intorno: quello che stiamo vivendo è uno dei momenti più difficili della storia recente del basket pistoiese. E allora, mai come adesso è opportuno non farsi trascinare dagli eventi e cercare di analizzare la situazione a mente fredda, evitando un ’tutti contro tutti’ che rischia di lasciare soltanto macerie.

Punto primo, serve un passo indietro da parte del club: con la popolarità ai minimi termini e una contestazione aperta su tutti i fronti, la proprietà americana (e la dirigenza italiana parimenti) è chiamata a un esame di coscienza: sono stati fatti degli errori ad ogni livello, ammetterlo è il primo step per provare a porre rimedio.

Punto secondo: c’è una stagione sportiva da salvare. Perché ancora si può salvare, nonostante gli evidenti problemi strutturali e un gruppo che di fatto non esiste. Che sia Gasper Okorn l’uomo giusto per farlo? Sulla carta ha dei ’plus’ rispetto ai predecessori, ma tutto ruoterà intorno a quanto sarà messo nella condizione di svolgere il proprio lavoro senza condizionamenti da parte dei Rowan.

Punto terzo: va ricucito il rapporto con la piazza. E qui non ci sono bacchette magiche, servono tempo e buone azioni. Ci sarà da far capire alle persone che il vento è cambiato, perché il credito ormai è finito. Un consiglio? Evitare il muro contro muro, perché le conseguenze potrebbero essere disastrose.

Alessandro Benigni