
Alla scoperta dell’arte dei bonsai "Patrimonio dalla storia antichissima"
Due giorni per conoscere i "più piccoli", quel grandioso miracolo che si compie, nel perfetto equilibrio tra tecnica e natura, nella forma di un bonsai. L’occasione si presenterà oggi e domani a Pescia grazie allo show room di Franchi Bonsai. La storica azienda fondata nel 1937 è recentemente entrata a far parte della famiglia Giorgio Tesi Group. Una comunione di intenti e di ambizioni destinata ad aprire nuovi scenari per quanto riguarda il mercato vivaistico pistoiese. Ecco le coordinate per il doppio appuntamento: oggi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e domani dalle 9 alle 12, l’apertura al pubblico negli spazi di Ponte all’Abate (in via Lucchese 159 a Pescia), dove oltre a poter ammirare la meravigliosa collezione di esemplari centenari, saranno resi nuovamente attivi i servizi di vendita al pubblico di bonsai di ogni provenienza, età e costo, il ricovero dei bonsai, l’affitto degli esemplari, la manutenzione a domicilio e la realizzazione di giardini giapponesi. Un’occasione unica per gli appassionati e, più in generale, per chi è affascinato da questa particolare arte orientale. Un’arte che fa bene alla mente, agli occhi e al cuore, come lasciano intuire le parole di Francesco Santini, il Maestro dei bonsai, un autentico punto di riferimento nel settore a livello europeo.
Santini, che cos’è un bonsai?
"Letteralmente un “albero coltivato in vaso con arte”. Per poter dire di averne uno, è necessario coltivare per anni un albero in un vaso applicando le tecniche necessarie e tipiche di questa arte. Sfatiamo subito un mito: il bonsai non è una pianta che soffre, come ogni albero ha nel suo vaso una quantità di radici proporzionate. Quindi il bonsai non resta piccolo perché soffre o perché vengono utilizzate sostanze chimiche o “nanizzanti”. Il bonsai è così solo perché vengono applicate alcune precise tecniche di coltivazione".
Di quali tecniche si tratta?
"La potatura per scegliere i rami più belli, ma soprattutto per far rimanere piccolo il nostro albero. La filatura, ovvero l’avvolgimento dei rami con del filo di alluminio o rame, per educarli a crescere in una direzione piuttosto che in un’altra. Niente di strano, la stessa cosa viene fatta in agricoltura, per esempio sulla vite. Cambia solo l’obiettivo".
Come assicurarci che il bonsai cresca sano?
"Mantenere un bonsai non è difficile, basta non considerarlo un semplice oggetto di arredamento. Se alle piante diamo luce, acqua e concime non ci saranno problemi nel mantenerlo. Se ci ostiniamo a tenerlo in casa, magari sopra la televisione perché “lì ci sta bene”, troveremo qualche difficoltà...".
Quando e come si è avvicinato a questo fantastico mondo?
"A metà degli anni ’80, grazie a mio padre Renzo Santini. Ricordo benissimo quando mi portava da Franchi ad ammirare quelle meraviglie e magari riportare a casa un piccolo gioiello in vaso. Ricordo il mio sguardo rapito dai rami e dalle foglie di questi alberi in miniatura che anche oggi rivedo in molte persone. Al tempo le conoscenze in materia erano limitate e la Franchi Bonsai era già un punto di riferimento. La lungimiranza di Costantino Franchi fu di capire che oltre a importare i bonsai dall’estremo Oriente era possibile crearli direttamente in Italia. Ben presto l’azienda è diventata leader europeo nel settore. Ha contribuito pure a diffondere in modo importante il bonsai, fino ai giorni nostri anche grazie alla più recente guida della figlia Nara Franchi. Adesso, con la Giorgio Tesi Group, ci sarà modo di valorizzare ulteriormente questo grande patrimonio".
elisa capobianco