PATRIZIO CECCARELLI
Cronaca

Amianto a Pistoia, "La strage silenziosa toccherà l’apice nel 2025. Qui poche denunce"

Il bilancio al convegno Anmil: in Toscana 2.500 casi di mesotelioma. Boom di segnalazioni ad Arezzo. Il piano per formare una task-force

Bonifiche da amianto in un'immagine di repertorio

Pistoia, 28 aprile 2023 – È stata definita la strage silenziosa, perché di esposizione all’amianto si muore, nel silenzio, anche dopo 30 anni di sofferenze. E le vittime fanno meno clamore di quelle che perdono la vita in fabbrica o nei cantieri.

Di amianto e malattie professionali si è parlato a Pistoia, nel corso del convegno regionale “Amianto e tumori professionali: ancora troppe vittime del lavoro“, promosso dall’Anmil-Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro.

Un momento del convegno Anmil
Un momento del convegno Anmil

«Il punto è drammatico – afferma Alessandro Grassini, presidente regionale Anmil – perché, come ricordava un nostro consigliere Marco Vettori, che era anche un operaio della Breda, dove si è battuto per la vicenda amianto, l’apice, per quanto riguarda i decessi si raggiungerà nel 2025, quindi siamo vicini, purtroppo. Le malattie professionali colpiscono molto di più dell’incidente o dell’infortunio immediato sul lavoro, perché l’infortunio può causare una infermità perenne o anche la morte immediata, però la malattia professionale è un’agonia molto più lunga, è una candela che si spegne piano piano e questo crea un danno psicologico alle famiglie e un danno a tutta la collettività. Trascurare questo vuol dire essere complici di una strage perché non c’è altro termine per definire quattro morti al giorno. Per uscire da questa drammatica situazione serve una task force che riesca ad azzerare il numero delle vittime".

"Dal 1988 ad oggi – spiega Daniele Manetti, responsabile regionale commissione Anmil amianto e sostanze cancerogene – i casi di mesotelioma registrati in Toscana sono stati 2.500. Le storie di lavoro e di possibile esposizione all’amianto ammontano invece a 7.187 casi. Dai primi dati del 2022 emerge anche che rispetto al 2021 il numero delle denunce di malattie professionali in Toscana è aumentato del 14,14%. Siamo passati da 8.109 denunce del 2021 a 9.256 del 2022, ovvero 1.147 in più. In questo quadro la provincia di Pistoia è l’unica a livello regionale ad aver registrato una significativa riduzione delle denunce di malattie professionali (-12% nel 2022, rispetto al 2021). Le province che hanno avuto un incremento maggiore sono Arezzo (+45%); Livorno (+22%), Massa Carrara (+21%) e Pisa (+13%)".

«Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – sottolinea il presidente della Regione, Eugenio Giani – è il tema dei temi , quello che porta ad esempio la Regione Toscana quest’anno a vedere impegnate più di 5mila persone nell’ambito delle competenze fra Asl, Regione e istituzioni pubbliche locali ed è un tema che ha risvolti anche molto diversi fra le varie tipologie. In questo caso il convegno diventa importante perché si concentra sull’amianto e sui tumori ovvero su un genere di infortunio, che non è quello eclatante che poi vediamo sulle pagine dei giornali, perché come è accaduto drammaticamente, anche qua in provincia di Pistoia, la persona rimane incardinata in un macchinario e perde la vita, suscitando lo sdegno di tutti.

In questo caso si entra in qualcosa che è molto più insidioso e subdolo, in cui l’amianto rivela i suoi effetti e porta al tumore anche dopo trent’anni dal contatto con la micidiale fibra. È un aspetto che richiede un approfondimento scientifico, ma contemporaneamente una presa di posizione forte da un punto di vista politico per connettere le malattie professionali a quello che poi è l’effetto drammatico che hanno sulla vita dell’uomo".