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Ancora tagli alle risorse. Cgil: "I comuni faticano. Molti servizi a rischio"

Per il secondo anno consecutivo il governo diminuisce i fondi per gli enti locali. I sindacati: "Il contributo affitti è sceso a zero. Ricadute pesanti sui cittadini".

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Ha preso il via, come succede ogni anno in questo periodo, la contrattazione sociale ovvero gli incontri che i sindacati fanno con i sindaci del territorio per discutere del bilancio preventivo dei vari Comuni: questo, perché, c’è la possibilità di illustrare, discutere, approfondire e concertare le scelte sul bilancio di previsione dell’Ente. All’ordine del giorno ci sono i tagli del Governo agli enti locali. "Per il secondo anno successivo – dicono Andrea Brachi, segretario generale di Spi-Cgil e Silvia Biagini della segreteria provinciale della Cgil – ci siamo trovati a fare i conti con…i conti che non tornano. Da due anni il Governo Meloni taglia pesantemente le risorse che prima erano destinate ai Comuni con ricadute pesantissime sulla qualità e quantità dei servizi pubblici. Ma la cosa più grave ed inaccettabile è che queste scelte ricadono sulle spalle dei cittadini, soprattutto i fragili, i poveri, gli anziani, i disoccupati e i giovani precari, con un vero e proprio accanimento cinico sulle fasce più deboli della popolazione".

A livello generale, poi, la Cgil pone un esempio particolar che mette in evidenza quanto questo taglio inizi a farsi sentire in maniera notevole sui bilanci delle amministrazioni locali e, di riflesso, sulla possibilità di sostenere e stare vicini alle fasce più deboli della popolazione.

Si tratta del contributo affitti, ovvero lo strumento che dava la possibilità ai Comuni di dare un sostegno a quelle famiglie che non possono permettersi di pagare del tutto, o in parte, l’affitto della propria abitazione. "I casi che arrivano dalla nostra provincia sono abbastanza espliciti – proseguono Brachi e Biagini – fino al 2022 per il Comune di San Marcello Piteglio arrivavano 20mila euro come risorse destinate a questa voce mentre l’anno scorso, quello in corso ed anche il 2025 lo stanziamento sarà pari a zero. Per il capoluogo, nel 2023 il fondo del contributo affitti era di complessivi 600mila euro, dei quali cinquecento arrivavano dal Governo e 100mila dall’amministrazione comunale stessa mentre per quest’anno e il prossimo si scende a 300mila ma zero da parte del Governo. E lo stesso vale per Pieve a Nievole e Ponte Buggianese, dove si partiva da una base di 90mila euro governativa che adesso è ridotta a zero con lo stanziamento soltanto di risorse in proprio, nello specifico 45.700 euro per Ponte e 40mila euro per la Pieve". Per reperire questi fondi, pertanto, bisognerà togliere qualcosa ad altri servizi visto che la razionalizzazione non riguarda soltanto il contributo affitti. "Questa è la politica economica e sociale di questo Governo – concludono i referenti Cgil e Spi-Cgil – solo una politica di tagli ai Comuni, alla sanità pubblica, alla scuola e alle politiche ambientali con l’unica eccezione di aumentare le risorse per le spese militari ed erogare voucher alle famiglie per iscrivere i propri figli alle scuole private".

Saverio Melegari