Che questo momento sarebbe arrivato era già nell’aria due mesi fa, quando però nell’ordine delle priorità c’era altro: riuscire ad arrivare al centro per fare fisioterapia senza dover sborsare un capitale in trasporti, poiché disabile e quindi in diritto di chiederne di gratuiti. Oggi, consapevoli e grati per quell’onda di affetto e aiuto reale piovuti addosso poche ore dopo l’uscita della sua storia sulle nostre pagine, l’emergenza è un’altra e si chiama "casa". La storia è quella di Andrea Giardina, 42 anni, malato di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e attualmente in una condizione di mobilità che lo costringe sulla sedia a rotelle. Attualmente appianato il problema dei trasporti grazie alla generosità di molti e in particolare della Misericordia di Montale, oltre che della Regione che ha sbloccato la pratica di Andrea, negli ultimi giorni è arrivato lo sfratto.
E Giardina dovrà, presto o tardi, lasciare l’appartamento che si trova nella zona di Porta al Borgo. "Fino al 31 dicembre 2024 Andrea beneficerà di un contributo per morosità incolpevole erogato dai servizi sociali. Quello stesso contributo che gli sarebbe stato rinnovato anche per una parte del 2025 – racconta mamma Anita che sta seguendo tutta la pratica di ufficio in ufficio –, ma è attualmente in stato di stand by proprio perché è arrivato lo sfratto con primo accesso dell’ufficiale giudiziario fissato per l’8 gennaio. Abbiamo appena fatto la domanda per la casa popolare e la casa d’emergenza, ma le graduatorie fino alla primavera non usciranno. Ci aspettiamo che all’8 gennaio non verrà intimato lo sgombero vedendo lo stato di salute di Andrea, ma quanto può andare avanti la situazione?". Lo stallo appare irrisolvibile, divisi a metà strada tra l’applicazione – necessaria – della burocrazia e un’emergenza reale.
"Ho parlato con i funzionari degli uffici comunali che seguono questioni come questa, ma non c’è niente da fare se non aspettare – continua Anita –. Ho incontrato tanta disponibilità e umanità e di questo ringrazio davvero tutti, ma poco più di quanto si è fatto può essere tentato. Pensavamo alla possibilità di un immobile in affitto temporaneo, ma non è semplice trovare proprietari che accettino questa situazione di incertezza. Capiamo perfettamente che possano esistere situazioni difficili come la nostra, cerchiamo di capire solo se possa essere contemplata un’eccezione. Andrea ha anche un figlio minore e situazioni di alloggio condivise non sono purtroppo ideali per lui per continuare garantire ai due la dignità e la privacy che merita un rapporto del genere. Se nelle graduatorie di maggio-aprile Andrea potrà rientrare? Il punteggio ce l’ha, ma nessuno può ovviamente darci adesso questa garanzia. Ancora una volta siamo a fare appello alla generosità e al cuore di chiunque possa anche solo minimamente venirci incontro".
l.m.