Una lotta impari quella denunciata da Coldiretti di Pistoia: merli, ghiandaie e topolini fanno razzia di lamponi, fragole e mirtilli, mettendo in seria difficoltà i coltivatori. Un problema che si aggiunge alla notevole espansione del bosco a danno delle mirtillaie. La situazione assume quindi contorni preoccupanti e i prodotti del sottobosco disponibili sul mercato rischiano di essere veramente pochi e da questo deriva anche un danno all’economia dell’intera Montagna. "In piena stagione di raccolta – scrive Coldiretti – merli, ghiandaie e topini di montagna fanno razzia di piccoli frutti. Accade in montagna, dove i produttori agricoli devono fare i conti anche con l’eccesso di fauna". "Lamponi, fragole, mirtilli vengono beccati ancor prima di maturare – spiega a Fabio Bizzarri, produttore agricolo biologico della rete Campagna Amica di San Marcello Piteglio – con conseguenze importanti sui volumi di raccolta". "Io ho perso il 40% della produzione di fragole a causa dei volatili a cui si aggiungono anche i topi, che sono ghiotti delle nostre fragole biologiche – aggiunge Lorenzo Pieracci –, produttore di frutti di bosco dell’Abetone". I ‘topini di montagna’– quest’anno particolarmente numerosi – sono ghiotti di fragole biologiche, che crescono a terra, e si sono moltiplicati a causa dell’abbondanza di semi di faggiola nell’autunno scorso. Servono a poco dissuasori di vario tipo o i palloncini legati alle piante". I topini sono stati segnalati come molto numerosi in diverse aree montane della Toscana ma senza destare preoccupazioni nelle autorità sanitarie, come rileva il sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, perché presenza normalmente diffusa nel bosco.
"Si tratta di un segmento piccolo della vivace agricoltura montana pistoiese – –spiega Coldiretti Pistoia – . Gli ettari coltivati a frutti di bosco si contano sulle dita di una mano, i produttori professionali non raggiungono la decina, ma lamponi, fragole e fragolini, mirtilli sono una componente importante della cultura produttiva e del paesaggio della Montagna Pistoiese che puntiamo a rafforzare. Siamo di fronte a produzioni di eccellenza, che trovano immediata collocazione, sia come prodotti di nicchia nella grande distribuzione locale, sia nei negozi. E poi, trasformati, diventano ingredienti di gelati, yogurt o succhi. con potenzialità enormi". "Siamo convinti – osserva Gianfranco Drigo, direttore dell’associazione – che l’economia montana necessariamente debba crescere basandosi sull’eccellenza produttiva di tante filiere, anche piccole. I frutti di bosco, poi, sono un’attività ad alto impiego di manodopera".
"Lo sviluppo montano – conclude Coldiretti – fornisce produzioni di eccellenza, crea comunità e partecipazione che permettono il mantenimento del tessuto economico e sociale".
Andrea Nannini