Anziana trovata morta, confessione choc del figlio: “Ho ucciso mia madre”

Ottavina Maestripieri, 90enne, era stata trovata morta la mattina di giovedì 1 giugno nel suo appartamento. L’avvocato di Patrizio Ruscio: “Non ha spiegato il motivo, perché motivi non ce n'erano”

Pistoia, 20 giugno 2023 – Ha confessato l’omicidio della madre. Patrizio Ruscio, 60 anni, ragioniere, figlio di Ottavina Maestripieri, la 90enne trovata morta la mattina di giovedì 1 giugno nel suo appartamento di via Monteverdi a Pistoia, ha raccontato tutto. La testimonianza durante l’interrogatorio, durato oltre tre ore e mezzo, che Ruscio stesso aveva richiesto tramite il suo legale, l'avvocato Francesco Stefani, ai sostituti procuratori Linda Gambassi e Lombardo De Gaudio, titolari delle indagini.

"Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande - ha spiegato l'avvocato Stefani -, ha detto tutto quello che è accaduto, quindi ha confessato questo delitto, assumendosi la responsabilità del gesto”. “Non vi sono altri soggetti coinvolti - ha aggiunto il legale -, non ha spiegato il motivo, perché motivi non ce n'erano. Sicuramente è il clima di esasperazione che ha vissuto negli ultimi mesi e negli ultimi anni, che l'ha portato nel corso della discussione a compiere questo gesto”.

Sempre secondo il racconto del legale, Ruscio "si è reso conto pochi minuti dopo che evidentemente la mamma non stava bene, nel tapparle la bocca, ha provato a rianimarla, perché ancora era in vita, senza riuscirci. Ha chiamato allora il 118, che ha ritenuto che la donna fosse morta per cause naturali, ma evidentemente il figlio non se l'è sentita di avallare una verità che non era vera e allora ha detto 'chiamate le forze dell'ordine’”. Per l'avvocato Stefani, il suo assistito “aveva così voluto lanciare il segnale, a chi avrebbe svolto le indagini, che la madre non poteva essere morta di morte naturale, però nei primi giorni non è riuscito a liberarsi di questo peso, l'ha fatto adesso, devo dire con dovizia di particolari, raccontando tutto quello che era accaduto”.

"Il mio assistito è distrutto, farà un percorso interno al carcere con gli psicologi, per elaborare questo grave reato, che ha commesso nei confronti dell'unica persona che lo ha veramente aiutato fino alla fine”, continua l’avvocato. “Lui ha detto - prosegue l'avvocato Stefani - 'Ho visto il buio, non ho realizzato quello che ho fatto’, lo ha realizzato immediatamente dopo. Evidentemente - prosegue il legale - era saturo di tutta situazione che si era creata: gente che lo rincorreva per avere i soldi, lui che rassicurava la mamma, che lo aveva aiutato fino a quel momento, che non sapeva più cosa dirle. Ha cercato un chiarimento quella mattina, dopo l'incontro con la madre sarebbe voluto andare dal proprietario di casa per chiedere una proroga o una rateizzazione dell'affitto. Evidentemente qualcosa nella sua mente si è inceppata”.