Anziana picchiata e soffocata L’autopsia conferma le accuse Nuovi guai giudiziari per Ruscio

Le indagini sulla morte di Ottavina Maestripieri sono concluse. Gli esami: il Dna sarebbe quello del figlio. Chiusa un’altra inchiesta: dovrà rispondere di truffa ai danni di clienti. Intanto, si è iscritto all’Università.

Anziana picchiata e soffocata  L’autopsia conferma le accuse  Nuovi guai giudiziari per Ruscio

Anziana picchiata e soffocata L’autopsia conferma le accuse Nuovi guai giudiziari per Ruscio

Sono arrivati gli esiti dell’autopsia sul corpo di Ottavina Maestripieri, la 90enne ex commerciante, picchiata e soffocata nel letto del suo appartamento in via Monteverdi la mattina del 2 giugno scorso. Uno degli omicidi più drammatici che la nostra provincia ricordi. Perché in carcere, dal 6 giugno, è finito il figlio della donna, Patrizio Ruscio, 60 anni, ragioniere, reo confesso. Ottavina sarebbe morta dopo essere stata picchiata e soffocata, come avevano ipotizzato gli inquirenti fin dal primo momento: un puzzle messo insieme grazie all’attività febbrile condotta dai carabinieri del Reparto operativo del Comando Provinciale, diretti dai sostituti procuratori della Repubblica Linda Gambassi e Leonardo De Gaudio. In pratica, gli accertamenti sul corpo della vittima confermerebbero in toto l’impianto accusatorio. Sarebbe del figlio della vittima, appunto Patrizio Ruscio, l’unico Dna presente nelle tracce biologiche repertate grazie ai prelievi ungueali sulle mani della vittima. Ruscio ha agito da solo: questo direbbero le prove raccolte. Sorprendendo la madre nel sonno. Era entrato alle 6 e mezzo circa di mattina nella casa dove la donna abitava. Forse era in cerca di denaro: quello raccolto grazie alla vendita di gioielli, l’ultimo briciolo di un patrimonio che sarebbe stato dilapidato negli anni dallo stesso Ruscio, a causa dei debiti contratti nel suo lavoro. Debiti per i quali ora era assalito dai creditori.

L’avviso di conclusione delle indagini dovrebbe arrivare proprio in questi giorni nello studio dell’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze, legale del ragioniere. Mentre la Procura di Pistoia, pubblico ministero Chiara Contesini, ha già notificato la conclusione di un’altra inchiesta relativa a un’accusa di falso e truffa nei confronti di diversi clienti di Ruscio: sarebbero oltre trenta i capi d’imputazione. Un elenco che si aggiunge a quello tristemente ricco che vede il ragioniere al centro di altre inchieste, nelle procure di Firenze, Prato e in altre nel nord Italia, sempre nell’ambito dell’esercizio della sua professione.

Un momento molto delicato, questo, che ha reso necessario un nuovo incontro in carcere. Il legale di Ruscio, l’avvocato Francesco Stefani di Firenze, ha potuto parlare ieri pomeriggio con il suo cliente che è detenuto a Prato.

"L’ho trovato molto più sereno – spiega il legale –, ha avuto il tempo per trovare un suo nuovo equlibrio, lontano da quell’inferno quotidiano che era diventata la sua vita, essendo assalito dalle richieste dei suoi creditori. Un equilibrio che è testimoniato anche dal suo nuovo impegno: Ruscio si è iscritto alla facoltà di Economia e Commercio all’università di Firenze e in questi giorni inizierà la preparazione degli esami".

Martina Vacca