REDAZIONE PISTOIA

Anziana trovata morta Il figlio va in carcere dopo essere evaso "Ho fatto tanto male"

L’arresto ieri mattina su disposizione del Tribunale di sorveglianza. Patrizio Ruscio, 60 anni, stava scontando una pena con detenzione. domiciliare. L’ammissione: "Ho procurato tanti danni alla mia famiglia".

Anziana trovata morta  Il figlio va in carcere  dopo essere evaso  "Ho fatto tanto male"

Anziana trovata morta Il figlio va in carcere dopo essere evaso "Ho fatto tanto male"

Da ieri mattina Patrizio Ruscio è sorvegliato a vista nel carcere di Prato dove è stato trasferito dai carabinieri di Pistoia. È in stato di profonda prostrazione per la vicenda che lo vede coinvolto, e indagato, per l’omicidio volontario della madre, Ottavina Maestripieri. Ma l’arresto di ieri mattina di Ruscio, pistoiese, ragioniere di 60 anni con varie vicende giudiziarie aperte, non ha niente a che vedere con l’indagine per la morte della madre, ex commerciante di 90 anni da lui trovata senza vita alle sette e mezzo della mattina di giovedì primo giugno. A quell’ora, violando la detenzione domiciliare a cui era sottoposto dal tribunale di sorveglianza, dopo una condanna passata in giudicato a un anno, per truffa ai danni dei clienti, si era recato in via Monteverdi, quartiere residenziale davanti al ponte Macallè. Infatti, secondo le le prescrizioni del tribunale di sorveglianza, Ruscio sarebbe potuto uscire solo tra le 10 e le 12.

Tuttavia, la decisione del magistrato di sorveglianza, il giudice Caretto, non è scollata da quanto sta avvenendo ed è lo stesso avvocato Stefani a spiegarcelo: "Gli rimanevano da scontare tre mesi. Ogni semestre trascorso senza violazioni comporta un abbuono di quarantacinque giorni. In questo caso, invece di togliere semplicemente l’abbuono, viene disposto il carcere perché il mio assistito è sotto indagine".

Ieri mattina, su disposizione della Procura di Pistoia, una volta in caserma gli sono stati sequestrati i due cellulari. Nel comando di viale Italia, Ruscio è rimasto per il tempo di definire le formalità, poi è salito su una macchina in borghese dei carabinieri, che lo hanno trasferito nel carecere di Prato. I carabinieri che ieri mattina lo hanno accompagnato alla Dogaia, avevano una prescrizione messa per scritto: deve essere monitorato.

Che l’uomo, pistoiese, ragioniere di 60 anni, stesse crollando, lo aveva già rilevato il suo difensore, l’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze che lo assiste da tempo e, in particolare, in questo drammatico momento. "Sta cedendo", ci aveva detto due sere fa.

Quanto al possibile movente che avrebbe spinto Patrizio Ruscio in via Monteverdi (l’orario ipotizzato dagli inquirenti sono le sei e mezzo del mattino), l’avvocato Stefani esclude che il ragioniere fosse spinto dai debiti: "Possono essere riferibili a ex clienti nella gestione della contabilità delle aziende. Ma il fatto è che non c’era più niente da chiedere alla madre che lo aveva già aiutato in passato. La situazione era ormai collassata. La casa in cui abitava la madre è all’asta e i due fondi che possedeva sono pignorati. La mamma di Ruscio non aveva più nulla. La mattina del primo giugno aveva cercato il portafogli della madre. In un primo momento non lo aveva trovato e per questo aveva pensato a una rapina. Invece quel portafogli era in un cassetto".

I carabinieri hanno anche trattato il tema dei gioielli della signora Ottavina, ma su questo non hanno rivolto domande specifiche a Ruscio, anche se i monili fanno parte dell’inventario in corso. Già dalla mattina di giovedì, poco dopo l’arrivo del personale del 118, nell’appartamento di via Monteverdi, sono subito intervenuti i carabinieri e poco dopo si è proceduto con i rilievi fotografici e descrittivi di tutto ciò che era presente nella casa dell’anziana, nell’imminenza dei fatti. Una procedura che dunque ha cristallizzato lo stato dei luoghi in cui è stato trovato il corpo della donna, la cui morte sarebbe avvenuta (questo sarebbe un punto certo) poco prima dell’arrivo dei medici.

Oggi, giorno dell’autopsia, si attendono possibili risposte. L’assenza di segni di violenza sul corpo di Ottavina potrebbe spostare la bilancia a favore di Ruscio. Ma di una cosa ormai si è certi: della consapevolezza, da parte dell’uomo, oggi in carcere, di tutto il dolore che ha provocato: "La mamma mi ha sempre aiutato - ha detto ai magistrati che lo hanno interrogato - e io ho procurato tanti danni alla mia famiglia".

Lucia Agati