Martina Vacca
Cronaca

Inchiesta Coffee Break: arrivano i patteggiamenti per gli appalti truccati

Sotto accusa funzionari e imprenditori (anche lucchesi) che si spartivano gli incarichi dietro tangenti. Pene fino a 4 anni e mezzo. Coinvolte diverse province toscane

Il procuratore capo di Pistoia, Tommaso Coletta

Pistoia, 29 marzo 2022 - Un’indagine accurata, durata due anni e condotta dalla Squadra Mobile di Pistoia, sotto la direzione del procuratore capo Tommaso Coletta e dei sostituti Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti, che ha portato a smascherare un giro di affari tra funzionari pubblici e imprenditori per l’affidamento degli appalti per le opere pubbliche dei Comuni di Pescia e Uzzano dietro il pagamenti di tangenti. Ben 19 le misure cautelari scattate lo scorso 6 ottobre. L’indagine era stata denominata "Coffee Break", per indicare le occasioni on cui avvenivano le consegne di denaro, spesso negli autogrill o fuori dai bar.

Ieri, a cinque mesi dalla bufera, davanti al giudice Alessandro Azzaroli, si sono definite le posizioni dei principali imputati. Prima fra tutte quella di Renzo Giuntoli, 75 anni, ex sindaco di Pescia (dal 1993 al 2001) ed ex dirigente in Regione (anche dirigente regionale di partito, prima nel Pc e poi Pds). Giuntoli, considerato dagli inquirenti il faccendiere e il principale intermediario, ha patteggiato una pena a 4 anni di reclusione per corruzione e turbativa d’asta. Quattro anni e sei mesi invece per Luciano Bianchi, 66 anni, capo delle opere pubbliche e protezione civile del Comune di Pescia, anche lui accusato di corruzione e turbativa d’asta, entrambi difesi dall’avvocato Giovanni Giovannelli di Montecatini. Lorenzo Lenzi, 52 anni, all’epoca dei fatti responsabile dell’area tecnica del Comune di Uzzano, e poi dirigente del Comune di Ponte Buggianese, difeso dagli avvocati Giuseppe Castelli e Andrea Ferrini di Pistoia ha patteggiato 4 anni e 6 mesi, per corruzione, concussione e turbativa d’asta. Luca Marchi, 56 anni, di Montecarlo di Lucca, della Costruire Srl, ha patteggiato 4 anni e sei mesi per corruzione in concorso e turbativa d’asta.

Diverse le posizioni degli altri imprenditori coinvolti, tutti accusati di turbativa d’asta: Santo Savasta, 68 anni, di Pistoia, della Costruire Srl, difeso dall’avvocato Francesco Ceccherini di Firenze, ha patteggiato 3 mesi (pena sospesa). Roberto Rastelli, 56 anni, di Massa e Cozzile, della Euroedil snc, difeso dagli avvocati Luca Chiti e Antonio D’Orazio di Pistoia, ha patteggiato 9 mesi. Daniele Biagioni, 46 anni, di Minucciano (Lucca), difeso dall’avvocato Nicola Poli di Lucca, ha patteggiato 7 mesi. Marco Colibazzi, 40 anni di Fucecchio, difeso dall’avvocato Marco Marconi di Firenze, ha patteggiato 9 mesi, pena sospesa. Infine, Cataldo Cozza, 41 anni, di Buggiano, difeso dall’avvocato Alessandro Mencarelli di Pistoia, ha convertito la pena in una ammenda di 10.500 euro.

"Presenteremo ricorso in Cassazione – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Giovannelli, difensore dell’ex sindaco e dirigente regionale Renzo Giuntoli e di Luciano Bianchi, capo delle opere pubbliche del Comune di Pescia –. Rispetto a quanto disposto inizialmente dalla Procura, abbiamo richiesto e ottenuto una riduzione degli importi sequestrati per le ipotesi di corruzione". A Uzzano, le indagini hanno riguardato 14 appalti tra il 2018 e il 2020 per i lavori stradali, quelli nelle scuole e nei cimiteri. Altri 11 gli appalti individuati come pilotati nel comune di Pescia, tra il 2019 e il 2020, alcuni affidati in somma urgenza, come quelli per la riduzione degli smottamenti. Tutti, in ogni caso, avrebbero accettato il meccanismo delle tangenti (dal 3 al 5 per cento dell’importo dei lavori), senza mai metterlo in discussione. Il "gioco" era semplice: le aziende compiacenti negli appalti sotto soglia venivano invitate a partecipare alle assegnazioni ma poi non presentavano offerte, mentre negli appalti sopra la soglia le imprese presentavano le offerte ma si accordavano per favorire quella che avrebbe poi avuto l’appalto.