Si sono conclusi i quattro giorni di celebrazioni dell’artista marescano Germano Pacelli a un anno dalla morte, con un successo di critica e di pubblico forse addirittura superiore alle attese. Complice un allestimento suggestivo, progettato e curato dal figlio Sergio, in cui si è ripercorso il cammino artistico, ricco di dipinti e statue in materiali diversi, come all’artista piaceva sperimentare e due proiezioni, una di immagini dell’uomo e delle opere, l’altra del film "Biografia di un amore" riguardante la vita familiare. Sabato è stata la volta di una conferenza sulla storia artistica di Germano, con incursioni in quella privata che lo ha visto girovagare per l’Europa, forse alla ricerca di capire meglio quella umanità che in lui ha destato tanta curiosità fino alla morte che lo ha colto centenario. Dopo un affascinante introduzione del sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo che lo ha così raccontato: " Germano è stato un riferimento anche personale, perché come testimone diretto di una parte complessa del ‘900, ha saputo raccontare la molteplicità di esperienze vissute attraverso la sua saggezza".
A seguire, Manuela Tonarelli, Franco Del Re, Andrea Nannini e Roberto Agnoletti hanno intrattenuto il pubblico dando un profilo a tratti storico e a tratti umano, miscelando pittura e vita quotidiana di un uomo, tanto partigiano, quanto cantore della solidarietà, con una leggerezza tanto profonda da mettere radici nell’animo dei più giovani, il pubblico che Germano amava e che lo ha ripagato manifestandoli sempre grande affetto. A Maresca, il paese da dove ha tratto origini, si trovano diverse opere sparse qua e la per il borgo, una sorta di museo a cielo aperto.
Andrea Nannini