
Aree cani da rivedere. Poche accortezze per gli amici a quattro zampe
Anche i nostri amici a quattro zampe hanno bisogno di spazi a loro dedicati per far sì che possano correre liberamente, perimetri "riservati" all’interno della città dove possano muoversi senza guinzaglio in completa sicurezza, sia loro che altrui. Abbiamo così fatto un giro in quelle aree che il comune di Pistoia ha messo loro a disposizione. Per rispetto alle esigenze sopracitate già da molti anni, dal 2005, all’interno della città sono presenti quattro aree cani: in via Clemente IX, vicino alla rotatoria di via Dalmazia, in via Rossi a Villaggio Belvedere, all’interno del giardino Ilaria Alpi, in prossimità del viale Arcadia, e all’interno del parco di Monteoliveto. Quest’ultima è quella che si sviluppa su una superficie minore delle quattro, mentre la più grande risulta essere quella di via Clemente IX. Si precisa però che entrare in tutti i giardini pubblici tenendo il proprio cane al guinzaglio è sempre possibile, così come stabilito dalla legge regionale numero 59 del 20 ottobre 2009, ammesso che non siano presenti divieti che non vadano in conflitto con questa normativa. Il comune di Pistoia si è adeguato alla legge regionale con un’ordinanza del 2013, la 142, dove venivano "annullati i divieti di accesso ai cani nei giardini pubblici", fatta eccezione però per il Villon Puccini. Ed infatti tutt’oggi, secondo l’ordinanza successiva, la 143 (per la tutela delle specie di volatili presenti nel perimetro del lago), sia agli ingressi del vialetto che conduce al lago che a quello del parcheggio del chiosco sono presenti cartelli che indicano il divieto di accesso anche ai cani al guinzaglio.
Tornando alle aree di sgambatura c’è da evidenziare come in nessuna sia presente un ingresso a doppio cancello, certo non obbligatorio per legge, ma che garantirebbe più sicurezza per i cani, ma anche per accompagnatori e cittadini, in quanto ne impedirebbe il pericolo di una involontaria uscita dall’area. Pericolo altamente concreto all’area sgambatura del parco di Monteoliveto dove la serratura dell’unico ingresso risulta completamente danneggiata da non garantirne la chiusura. All’interno di tutte le aree sono ancora presenti quelli che un tempo erano distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni, ma che adesso, in completo disuso, vengono impropriamente usati come raccoglitori di immondizia. In generale le alberature offrono qualche piccola zona di ombra per i frequentatori ma non risultano sufficienti né al giardino Alpi, né a Monteoliveto. Dal punto di vista dell’arredo urbano le poche panchine presenti in tutte le aree non versano in ottime condizioni. Ma è pure vero, cone spiegano alcuni educatori cinofili, che le aree sgambatura non dovrebbero servire da intrattenimento per gli accompagnatori, quanto appunto da momento di libertà del cane per le sue necessità fisiologiche.
Gabriele Acerboni