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I lavori per il consolidamento del tratto di argine crollato venerdì scorso
Ieri mattina sono iniziati i lavori di somma urgenza per consolidare il tratto di argine dell’Agna franato parzialmente venerdì. Il distacco di una fetta di terra e pietre del vecchio muro, avvenuto dalla parte interna del torrente, ha assottigliato l’argine e fatto temere a imprese e residenti una seconda alluvione. L’argine non si è rotto, ma si è molto assottigliato in un tratto dai 30 ai 40 metri vicinissimo al punto della rottura del 2 novembre 2023. I lavori in corso da ieri consistono nel consolidamento dell’argine sia nella parte esterna con il movimento terra sia nella parte interna, quella franata, con una barriera di pietroni. L’intervento è stato affidato alla ditta incaricata già nel pomeriggio di venerdì dopo un sopralluogo del Genio Civile che era stato richiesto dal sindaco Ferdinando Betti.
"Alcuni funzionari del Genio sono arrivati poco dopo sul posto – ha detto il sindaco – e hanno verificato che anche in base all’evoluzione favorevole delle condizioni meteo lo smottamento non destava particolari e immediate preoccupazioni. È stato deciso di intervenire con lavori di somma urgenza per il ripristino dell’argine". Intanto le opposizioni di centrodestra e della Lista Civica Montale Rinasce sostengono che in oltre un anno "non è stato fatto niente per l’argine dell’Agna". "Dopo l’intervento di somma urgenza dopo l’alluvione – dice il capogruppo del centrodestra Lorenzo Bandinelli – bisognava effettuare un monitoraggio degli argini e una programmazione degli interventi nei punti critici, invece non si è fatto niente e i risultati si vedono. Per questo abbiamo chiesto di per fare intervenire l’Autorità di Bacino per un’analisi dell’argine. Se si sa prima che un certo punto è critico si può intervenire preventivamente".
"Se non smetteva di piovere – fa notare il capogruppo di Montale Rinasce Sandro Nincheri – si poteva creare una situazione drammatica. Occorreva una programmazione, una verifica attenta sui punti più critici per dare risposte alle persone che chiedono se l’argine tiene o no. Invece dalla commissione del 5 novembre scorso abbiamo avuto risposte insufficienti. Un lavoro come quello in corso ora si poteva fare prima, in tutti questi mesi si potevano mappare i punti più critici, il Comune avrebbe dovuto fare quello che ha fatto ora, sollecitare e pungolare il Genio Civile". Il 9 ottobre scorso un gruppo di cittadini aveva espresso una forte preoccupazione sullo stato dell’argine dell’Agna raccogliendo una documentazione fotografica fornita anche alla giunta e ai capigruppo consiliari. Dopo questa segnalazione i gruppi consiliari della lista civica Montale Rinasce e del centrodestra avevano chiesto e ottenuto una commissione ambiente il 5 novembre scorso. In quella occasione il Genio Civile, in una nota inviata alla commissione, affermava che dopo gli interventi di somma urgenza dopo l’alluvione "non sono emerse criticità, anche durante vari eventi di piena". Venerdì scorso le criticità sono emerse.
Giacomo Bini