L’ambulatorio di Campotizzoro è rimasto chiuso perché è stata cambiata la serratura e la chiave non si trova. È successo nei giorni scorsi quando un ignaro dottor Calavani si è trovato assieme a diversi pazienti davanti a una porta chiusa. Dopo un’affannosa ricerca che ha coinvolto diverse persone che potevano averla, compresa la donna delle pulizie, alla fine si è trovata la soluzione facendo intervenire l’infermiere del territorio che è dovuto scendere da Rivoreta. Quindi gli sfortunati protagonisti di questa storia hanno passato un paio d’ore sotto il sole prima di poter usufruire della prestazione sanitaria.
Si potrebbe dire che si tratta del termometro di una situazione generale ormai preoccupante. Ne dà notizia la Cisl, attraverso un comunicato che affronta i problemi della situazione sanitaria della Montagna.
"Sembra ormai accertato – si afferma nella nota – che chi abita in zona interne, montane, purtroppo non debba vedersi riconosciuti i medesimi diritti di chi abita in zone più centrali. Questo è emerso anche durante l’incontro del 30 giugno 2021 agli Stati Generali della Montagna, dove è stato chiesto, proprio su questo tema, che invece le comunità montane siano viste non come criticità, bensì come aree portatrici di risorse, valori e opportunità anche economiche". Nella nota l’associazione ricorda anche le 8145 firme raccolte per il pronto soccorso e la chirurgia. La Cisl ricorda inoltre che "nel 2019 la Usl Toscana Centro e la Regione avevano assunto degli impegni con un cronoprogramma e un protocollo d’intesa firmato in Regione con i sindaci della montagna e l’Usl. Come Cisl avevamo ritenuto quegli atti, compresa la delibera sul riconoscimento della montagna come area disagiata (pacchetto Rossi) un passo avanti, una fase intermedia per raggiungere gli obiettivi previsti e ci eravamo impegnati a monitorare l’andamento del percorso a partire dal rispetto dei tempi indicati. Purtroppo ad oggi nulla di quanto previsto è stato fatto, anzi negli ultimi mesi la situazione sanitaria si è aggravata con la mancanza di medici di medicina generale e del pediatra".
C’è infine un garbato richiamo alle responsabilità della politica: "Crediamo che il primo passo per risolvere i problemi sia la chiarezza e la trasparenza, questo ci aspettiamo e si aspettano tutti gli abitanti della Montagna Pistoiese che a breve saranno chiamati a scegliere i propri rappresentanti istituzionali per prossimi 5 anni". Un po’ come dire che i voti vanno anche guadagnati.
Andrea Nannini