Linda Meoni
Cronaca

Atleta a 90 anni. Vita da record: "Mi sveglio, corro e sono felice"

Remo Marchioni, novant’anni e 350 trofei Sport al primo posto: tutti i giorni in pista

Remo Marchioni

Remo Marchioni

Pistoia, 19 luglio 2024 – Primo atto di ogni giornata: giù le gambe dal letto, si mette in tenuta sportiva e indossa le scarpette. Arriva in salotto, dove ormai al pari di un qualsiasi altro oggetto d’arredo sta il tapis roulant. "Inizia così il risveglio muscolare. Io corro". I chilometri nelle gambe di Remo Marchioni non si contano più, così come le coppe o le medaglie: "Avrò centocinquanta coppe. Duecento le ho dovute a malincuore buttare quando ho traslocato da Pistoia a Porretta. Si erano rovinate".

Il 30 settembre 2025 Marchioni entrerà nella categoria "M90" così come 90 saranno i suoi anni e già per allora ha ben presente l’obiettivo sportivo da centrare: record. Perché quelli già messi in bacheca finora – ben tre – non bastavano. Classe 1935, ha corso la sua prima marcia sulla sua montagna a Porretta. Aveva 15 anni: "Venticinque chilometri con una zavorra sulle spalle. Andai da un amico del paese per fare l’iscrizione. Falsificammo il mio anno di nascita, altrimenti non avrei potuto partecipare".

Sorride Marchioni parlando della sua vita, e si commuove anche ripensando a quell’odissea che infine, giovanissimo, lo ha portato al trapianto della cornea: "Ho rischiato di rimanere cieco. Andai a Lione, sono stati anni difficili. Ma non ho mai smesso di sognare". Per il resto di pasticche per aggiustar la salute Remo non ne ha mai prese fino a 70 anni, "poi qualche piccola noia, ma mi son sempre gestito le terapie da solo. Col profondo disappunto del mio medico". La corsa, podismo prima e atletica poi (dal 2005), è stata ed è parte centrale della sua vita. "È la mia normalità – dice – Ci sono stati giorni che disputavo gare al mattino e al pomeriggio". La Toscana è sempre stata il suo pallino, Pistoia in particolare dove ha vissuto per venticinque anni, tanto che arrivata la pensione (Marchioni ha costruito da zero un’impresa oggi tra i leader nella progettazione e produzione di dispositivi per ricetrasmettitori) si è dedicato all’impegno istituzionale in Uisp ricoprendo diversi incarichi.

Infine è stato eletto presidente dell’Atletica Pistoia. Centrale per Remo è anche lo spirito, "perché io sono un sognatore. E poi mi piace primeggiare. Se non riesco alla prima, ci riprovo. Nella vita serve fortuna, ma anche abilità. Se il treno passa ma tu non sai salirci, a che serve?". Alimentazione sana – "me la prescrivo da solo, niente dietologo" –, con colazione ricca, pranzo leggero e cena più sostanziosa, ma senza esagerare. Tutto nel segno dell’equilibrio. "L’ultima gara a Roma, a giugno. Ho portato a casa un argento e due ori negli individuali, mentre con l’Unione italiana Veterani gli ori son stati tre. E ora si guarda alla prossima, i campionati italiani indoor nel 2025 ad Ancona, salute permettendo". "Se sono felice? Sì. E realizzato. Sono figlio di un operaio, sei bocche da sfamare. A parte quello morale, di aiuto non ne ho avuto. Fortuna e sfortuna, c’è stato tutto nella mia vita. C’è solo una cosa che mi manca, un pensiero che mi assilla: arrivare al Quirinale, essere premiato da Mattarella. Quello sarebbe l’apice di tutto".