
La società erogatrice non aveva attivato il contratto di fornitura per il suo appartamento e lui, davanti a una montagna di vecchie bollette che non poteva o non voleva saldare, ha deciso di allacciarsi abusivamente. E’ così che sono finiti nei guai, per concorso in furto aggravato di acqua potabile, un settantenne di Firenze e l’idraulico, un uomo di 50 anni di Pistoia, che ha eseguito i lavori.
Tutto ha avuto inizio nell’agosto dello scorso anno, quando un tecnico incaricato di Gaia, società erogatrice del servizio di fornitura di acqua potabile nella montagna pistoiese, durante uno dei sopralluoghi di routine per il controllo dei contatori, si è accorto che, a Prunetta, in una palazzina formata da quattro appartamenti, solo tre presentavano un regolare contatore per la misurazione dei consumi.
Il quarto immobile era invece allacciato direttamente alla rete idrica pubblica attraverso un tubo. Il contatore, d’altro canto, era stato rimosso. L’incaricato ha dunque riferito la scoperta alla società che a sua volta ha presentato denuncia alla procura della Repubblica. A quel punto sono partite le indagini dei carabinieri per fare ulteriore chiarezza. Gli accertamenti effettuati dai militari di San Marcello Piteglio hanno permesso così di verificare non solo l’identità del proprietario dell’immobile, che sul tubo abusivo aveva perfino segnato le sue iniziali, ma anche l’idraulico che aveva effettuato il lavoro.
Interpellato in merito, il proprietario della casa ha tentato di giustificarsi affermando di aver fatto richiesta di attivazione a Gaia per la fornitura dell’acqua potabile per l’appartamento ma, avendo una serie di bollette non pagate risalenti addirittura al 2006, la richiesta era stata respinta fino al saldo del dovuto. Le autorità non hanno sentito ragioni.
Il settantenne è stato deferito in stato di libertà alla procura della Repubblica di Pistoia insieme al suo idraulico e dovrà inoltre risarcire alla società erogatrice del servizio svariate centinaia di euro per il costo del contatore rimosso e per l’indebita percezione della fornitura.
Intanto il tubo di allaccio abusivo alla rete idrica pubblica è chiuso definitivamente con gli appositi sigilli da parte dei tecnici della società Gaia e quindi la fornitura "fantasma" dell’acqua è stata definitivamente interrotta.
re.pt.