Il caso autovelox. Confconsumatori passa all’attacco: “Pronto un esposto”

I legali dell’associazione hanno intenzione di andare fino in Procura: “Vogliamo verificare che l’iter istitutivo del divieto sia regolare”. Continua il via vai di persone all’Auser di Montale

Un apparecchio per rilevare il superamento dei limiti di velocità (archivio)

Un apparecchio per rilevare il superamento dei limiti di velocità (archivio)

Pistoia, 6 ottobre 2024 – “I nostri legali stanno lavorando per mettere punto un esposto alla Procura di Pistoia sull’autovelox del Pontenuovo”. Ad affermarlo è Marco Migliorati vicepresidente regionale di Confconsumatori. Che scalda ulteriormente una vicenda già infuocata. “Vogliamo che l’autorità competente verifichi se l’iter che è stato seguito per istituire il limite di 40 chilometri all’ora e per mettere l’autovelox in quel tratto sia tutto regolare – aggiunge – . Se dall’indagine risultasse che ci sono delle cose irregolari, allora è giusto e doveroso che le persone multate siano rimborsate”. La Confconsumatori ha ricevuto molte richieste di informazioni sulle multe, sulle possibilità di ricorso e anche, per chi abbia già pagato, sulla richiesta di rimborso. “Si stanno rivolgendo a noi tante persone per avere aiuto a proposito delle multe prese con l’autovelox del Pontenuovo – dice– e non solo dalle zone del pistoiese e del pratese ma anche da altre province: abbiamo avuto un richiesta anche da Livorno, per esempio. Per questo, per favorire coloro che non possono venire a portarci i verbali personalmente, abbiamo creato una mail dedicata [email protected]”.

I punti sui quali Confconsumatori intende richiamare l’attenzione nell’esposto in preparazione sono soprattutto due: il fatto che gli uffici comunali non abbiano trovato l’ordinanza istitutiva del limite di velocità e le autorizzazioni per l’autovelox. “Sia chiaro – ci tiene a precisare Migliorati – che se c’è un cartello con un certo limite di velocità, gli utenti della strada sono tenuti a rispettarlo, anche perché non possono certo sapere se c’è o non c’è il dovuto provvedimento istitutivo del limite; ma se poi ricevono un verbale di multa e viene fuori che ci sono delle irregolarità e in particolare che non c’è l’ordinanza, allora hanno tutto il diritto a fare ricorso e se hanno pagato a chiedere il rimborso. Quando vediamo un cartello e quando riceviamo un verbale abbiamo fiducia che sia tutto in regola, ma se poi si scopre che non è così allora è giusto essere rimborsati. Secondo noi è già grave che non si sia trovata l’ordinanza istitutiva del limite di velocità. E credo che la maggior parte di quelle multe derivi da velocità inferiori a 50 chilometri orari”.

Intanto all’Auser di Montale continuano a rivolgersi ogni giorno svariate decine di persone per ritirare un fac-simile della richiesta di rimborso e del ricorso. L’Auser di Montale aveva organizzato l’assemblea pubblica del 24 settembre scorso sul caso autovelox, la sala del circolo Arci di Montale era strapiena e i facsimile delle richieste di rimborso erano andati a ruba.

Giacomo Bini