GIACOMO BINI
Cronaca

Autovelox della discordia. I cittadini in assemblea. Pioggia di ricorsi : "Una vera ingiustizia"

L’ex comandante della polizia municipale di Montale, Cataldo Lo Iacono ha spiegato le ragioni dell’illegittimità delle contravvenzioni."Senza l’ordinanza istitutiva del limite di velocità il cartello è abusivo"

Autovelox della discordia. I cittadini in assemblea. Pioggia di ricorsi : "Una vera ingiustizia"

L’ex comandante della polizia municipale di Montale, Cataldo Lo Iacono ha spiegato le ragioni dell’illegittimità delle contravvenzioni "Senza l’ordinanza istitutiva del limite di velocità il cartello è abusivo".

Pistoia, 26 settembre 2024 – "Ora vogliamo il rimborso delle multe che abbiamo pagato". E’ una richiesta corale quella che si leva da una gremitissima sala del circolo Arci di Montale dove si è tenuto l’incontro pubblico sull’autovelox del Pontenuovo organizzato dall’Auser di Montale. Sedie insufficienti, gente in piedi, interventi pacati ma decisi nella volontà di chiedere il rimborso e con la motivazione che l’ordinanza istitutiva del limite di velocità di 40 km orari al Pontenuovo "non è stata trovata" come hanno ammesso gli stessi uffici comunali. Le fotocopie di un fac simile della richiesta di rimborso distribuite dai volontari dell’Auser si sono esaurite in pochi minuti ed erano più di cento, allora i presenti appena finita la riunione si sono affollati intorno al banco degli organizzatori per fotografare il fac-simile col cellulare.

L’intervento più seguito e applaudito dell’incontro è stato quello dell’ex comandante della Polizia Municipale Cataldo Lo Iacono che ha fornito le spiegazioni tecniche relative alla "illegittimità del limite di velocità del Pontenuovo dovuta alla mancanza dell’ordinanza comunale che lo istituisce". Lo Iacono ha spiegato cosa possono fare i cittadini che hanno ricevuto i verbali delle contravvenzioni. Se non hanno pagato e sono ancora nei termini di legge possono fare ricorso al Prefetto adducendo come motivo la mancanza dell’ordinanza istitutiva del divieto, se hanno già fatto ricorso possono integrarlo con la stessa motivazione, se hanno già pagato, come la stragrande maggioranza dei multati, possono inviare una richiesta di rimborso e anche di reintegro dei punti sulla patente indirizzata al sindaco del Comune di Pistoia e per conoscenza al Prefetto.

"Quell’autovelox è un’ingiustizia – ha detto Lo Iacono – un apparecchio come quello su 170 metri col limite di velocità di 40 era sicuro che avrebbe provocato un massacro in termini di multe e un massacro è stato. Inoltre senza l’ordinanza istitutiva del limite di velocità il cartello posto sulla strada non ha legittimazione, perché il cartello ha solo la funzione di rendere visibile un provvedimento, senza il provvedimento il cartello si può dire che è abusivo". In apertura dell’incontro è stata ricostruita la vicenda da cui è nato il movimento per la richiesta del rimborso, vale a dire lo scambio epistolare tra un cittadino di Montale e gli uffici comunali e provinciali dal quale è emerso che la Polizia Municipale e gli uffici comunali di Pistoia non dispongono di una ordinanza istitutiva del limite di velocità del Pontenuovo. "Noi siamo per il rispetto delle norme – ha tenuto a precisare il presidente dell’Auser di Montale Franco Pessuti – e consapevoli della pericolosità di quella strada ma con quell’autovelox c’è stato un comportamento vessatorio che provoca un risentimento verso le istituzioni".

Il pubblico ha seguito attentamente per oltre due ore le spiegazioni dell’ex comandante della polizia municipale di Montale . "Il Comune di Pistoia – ha puntualizzato Lo Iacono - ha detto che c’erano i cartelli col limite di 40 almeno dal 2011, ma era una segnaletica che non ha a che vedere con quella attuale e comunque quei segnali non hanno alcuna rilevanza per le multe fatte con l’autovelox. Invito pertanto tutti a presentare richiesta di rimborso – ha concluso l’ex comandante – perché questa vicenda delle multe che è già stata definita un fenomeno sociale diventi un esperimento sociale che ci permetta di osservare e valutare il comportamento degli amministratori e di tutelare i nostri diritti di cittadini".