Martedì prossimo nuovo incontro pubblico sul caso autovelox nel salone del circolo Arci di Montale alle ore 21. L’assemblea è stata promossa dall’Auser di Montale per discutere di "ulteriori passi visto il silenzio del Comune di Pistoia". Sarà lanciata una fase due, l’azione collettiva per chiedere il rimborso delle multe, dopo la fase uno costituita dall’invio delle richieste individuali che era iniziata dal primo incontro pubblico del 24 settembre scorso. Centinaia di cittadini hanno inviato al Comune di Pistoia una richiesta di rimborso della multa fatta con l’autovelox del Pontenuovo nel tratto in cui il limite di velocità è di 40 km/h. Le istanze di rimborso si fondano sul fatto che il Comune ha ammesso fin dal 6 settembre scorso di "non aver trovato" nei suoi archivi l’ordinanza istitutiva del limite di 40 chilometri orari in quel breve tratto della Provinciale Montalese. Dopo tre mesi l’ordinanza non è stata ancora trovata. La Polizia Municipale di Pistoia ha risposto via Pec a una parte dei richiedenti rimborso che la ricerca è in corso. La stessa cosa, cioè che gli uffici comunali stanno cercando l’ordinanza, ha sostenuto l’assessore Alessio Bartolomei (foto in alto) in un consiglio comunale del 2 dicembre rispondendo a un’interpellanza dei consiglieri dem Nesi e Tosi.
La svolta il 3 dicembre, quando la Provincia ha asserito in una mail inviata a un cittadino di Montale che nei suoi archivi non esiste un suo Nulla Osta al Comune per istituire il limite di 40 in quel tratto e che tale Nulla Osta non c’è né prima né dopo il 2011, cioè l’anno indicato dagli uffici del Comune di Pistoia come quello a cui far risalire l’esistenza di cartelli sul limite di 40. La Provincia riferisce di aver concesso nel 2023 un Nulla Osta al Comune per mettere la cabina dell’autovelox, ma "senza alcuna indicazione sul limite di velocità". Dunque, riassumendo, il Comune di Pistoia installa nel settembre del 2023 un autovelox al Pontenuovo col limite di 40 e la Municipale di Pistoia notifica 54mila verbali di multa (34mila solo nei primi cinque mesi del 2024) senza avere a portata di mano l’atto istitutivo di quel limite di velocità, al punto che è necessaria una complessa ricerca d’archivio che finora non ha dato esito ed è tuttora in corso. Da parte sua la Provincia ha consentito al Comune di Pistoia di installare un box per autovelox in un tratto di una strada di sua proprietà dove i cartelli indicano un limite di velocità che la Provincia attesta di non aver mai autorizzato. Il gettito delle multe sulla Montalese è destinato per legge per metà al Comune di Pistoia e per metà alla Provincia, ma ora i cittadini multati che hanno pagato chiedono il rimborso. La Confconsumatori Toscana ha comunicato che sta già predisponendo un’azione collettiva per la quale ha già raccolto diverse centinaia di verbali inviati all’indirizzo dedicato e tutt’ora aperto: [email protected]
Il vicepresidente di Confconsumatori Toscana Marco Migliorati ha annunciato un esposto alla Procura. Secondo Migliorati "l’ordinanza mancante non è una sola, ma sono tre" in quanto la segnaletica sul limite di 40 è stata cambiata di posizione tre volte negli anni e ogni volta ci sarebbe voluto uno specifico atto. "L’ordinanza è essenziale – spiega – perché deve fornire la motivazione del limite di velocità e la sua estensione, da numero civico a numero civico". Intanto i consiglieri comunali Pd Nesi e Tosi hanno protocollato una mozione che chiede al sindaco di Pistoia di annullare le multe e rimborsare tutti.
Giacomo Bini