
Un amore nato tra il fischio dei treni e i bombardamenti, padre a 17 anni, ora è trisavolo. Paolo D’Alessandro ha stretto fra le braccia il piccolo Lorenzo Visconti, bisnipote della sua primogenita Antonia, nipote di sua nipote Fausta e figlio del suo bisnipote Giuseppe. E’ una storia ricca d’amore e grandi emozioni quella di Paolo D’Alessandro, che ha festeggiato il 95esimo compleanno il 10 maggio. Nel maggio del 1943, tra i fischi dei treni e il terrore delle bombe, al chilometro 15 della linea ferroviaria Foggia-San Severo sbocciò l’amore tra lui e Berenice Gambo, entrambi diciassettenni. Un amore che li ha legati, tra sacrifici, tenerezze e felicità, per 71 anni. Nel 2014 Berenice è volata in cielo. L’anno precedente i due coniugi avevano festeggiato le nozze di ferro. Il matrimonio fu celebrato il 22 agosto 1943, a Foggia, sotto i bombardamenti. C’erano solo il sacerdote e i genitori di lei. "Quando uscimmo, una parte della chiesa stava crollando – raccontavano Paolo e Berenice - in strada c’erano persone morte, Foggia fu distrutta, ci salvammo per miracolo". Lei aveva compiuto 17 anni il 10 febbraio, lui il 10 maggio e si conoscevano da pochi mesi. Paolo era di San Marco in Lames (Foggia), Berenice originaria di Noicattaro (Bari), quando conobbe Paolo viveva al casello ferroviario (km 15) della linea Foggia-San Severo. Suo padre era il casellante titolare, lei lo aiutava ad aprire il passaggio a livello. Paolo, contadino, attraversava spesso quel passaggio a livello. "Ci innamorammo subito – ricorda Paolo -, lei era l’unica figlia femmina e i suoi genitori le proibivano di vederci. Ma noi ci scambiavamo bigliettini amorosi e riuscivamo anche a vederci in intimità".
Poco dopo, infatti, ecco il frutto del loro amore: Berenice scopre di essere incinta e i genitori devono acconsentire alle nozze lampo. "Dopo le nozze scappammo lungo la ferrovia fra i tedeschi che devastavano tutto, fino alla casa dei miei genitori – racconta Paolo --. Quando tornammo al casello dove vivevano i suoi trovammo tutto saccheggiato. Per una settimana mangiammo solo grano". Antonia, la loro primogenita che vive a Prato, nacque a Bari. Così descrive i suoi giovanissimi genitori: "Sono stati ottimi genitori, responsabili, ho ricordi molto belli". Dopo la guerra la situazione migliora, Paolo viene assunto dalle Ferrovie come operario specializzato nella manutenzione dei binari. Nascono altri tre figli: Giuseppe e Francesco (che vivono a Montale) e Domenica che abita ad Agliana. Nel 1958 Paolo e Berenice si trasferirono a Prato, poi a Montale, abitando fino al 1965 al casello ferroviario della stazione di Montale-Agliana (lui si occupava ancora della manutenzione dei binari) e successivamente in una casa a Montale finché, il 10 maggio 1999, si trasferirono ad Agliana dove Paolo abita ancora. Una vita difficile ma sempre piena d’amore. Il 2 maggio è nato il piccolo Lorenzo e i suoi cari lo hanno portato a casa del super nonno: un incontro dolcissimo, Paolo l’ha coccolato con tenerezza fra le braccia e una bella foto ha immortalato cinque generazioni.
Piera Salvi