Pistoia, 30 gennaio 2022 - "Trovare la forza per andare avanti è difficile: la si cerca, tra alti e bassi, ma è veramente dura. A darmi tanta forza è l’altra mia figlia di 8 anni, se non avessi lei... è per lei che ogni giorno ce la metto tutta". Sono le parole di Rita, la mamma della piccola Mina, ieri pomeriggio davanti alla chiesa di San Pietro in Candeglia, dove è stata celebrata una messa in suffragio della bimba di tre anni morta la notte del 15 gennaio scorso per una rara forma di tumore. Ed è stata proprio questa mamma, dagli occhi che non sanno più dove trovare le lacrime, a dare il "via" ai bambini del catechismo per il lancio dei palloncini rosa e bianchi nel cielo, sul sagrato della piccola chiesa della frazione di Pistoia. La sepoltura della piccina era già avvenuta giorni fa in forma privata a Prato, dove la sua famiglia aveva abitato per un certo periodo e dove risiedeva anche all’epoca della nascita di Mina, prima di trasferirsi a Candeglia.
La messa in ricordo di Mina è stata anche l’occasione per fare una raccolta fondi da destinare all’ospedale di Siena, dove la bimba era ricoverata nei suoi ultimi giorni di vita. Una scatola fuori all’ingresso della chiesa è stata predisposta per le offerte in forma anonima. Accanto alla scatola una foto di Mina, sorridente con il suo bel visino vivace, mentre è sulla spiaggia vestita di rosso, la stessa foto che ingrandita era appoggiata sull’altare. Il denaro raccolto servirà per l’acquisto di un macchinario specifico per la diagnosi del retinoblastoma, il tumore contro cui la piccola stava combattendo da un anno e mezzo.
Già in passato la solidarietà dei cittadini, con una raccolta promossa da Filippo Fontana dell’associazione ’Ridere per ricominciare’, aveva aiutato economicamente la famiglia nel sostenere le spese per le cure della bimba. "La comunità di Candeglia ci ha dato tanto aiuto e anche tanto coraggio – dice ancora la mamma di Mina – non posso far altro che dire grazie a tutti". Nella piccola parrocchia, tanta commozione durante la messa celebrata da don Maurizio Andreini: "Oggi preghiamo per la nostra sorella Mina che siede già alla destra del Padre", ha detto il parroco dall’altare della chiesa piena di gente. "Purtroppo a causa del covid in tanti che volevano partecipare sono stati costretti a restare a casa", si è rammaricato Fontana che poi ha ricordato la piccola Mina: "Aveva fatto tutte le cure dopo l’intervento, sembrava che fosse tutto finito, stava bene, veniva da me al bar, rideva vivace – ricorda Fontana – invece nel giro di venti giorni è riapparso il male che se l’è portata via".