GIANLUCA BARNI
Cronaca

Nata una bambina a Vicofaro, don Biancalani: “Felicissimi, ma serve aiuto”

Appello alla generosità di tutti: “Non hanno niente e questo non è il posto adatto”

Neonati in culla (foto archivio Ansa)

Neonati nelle culle in un reparto di Ostetricia (foto d’archivio)

Pistoia, 5 settembre 2024 – “Siamo felicissimi di annunciarvi: è nata una bambina a Vicofaro”. Con queste parole, don Massimo Biancalani ha annunciato sui social che ieri, alle 10, ha visto la luce all’Ospedale San Jacopo di Pistoia una bella bimba di 2.5 chilogrammi, a cui sarà dato un nome nelle prossime ore. L’ha messa al mondo una ragazza d’origine gambiana, arrivata in stato interessante solo qualche settimana fa nella parrocchia pistoiese.

«La giovane si chiama Touma – racconta un Don Biancalani visibilmente contento, ‘fiume in piena’ di entusiasmo – ed è stata accolta da qualche tempo. Non parla inglese e, di conseguenza, la sua vicenda non è stata semplice. Ad esempio, credevamo che la sua gravidanza fosse di 7 mesi. L’abbiamo fatta visitare da una ginecologa dell’ambulatorio solidale e abbiamo compreso che la gestazione era in stato più avanzato. I dolori sono via via aumentati e allora i nostri volontari hanno avvisato il 118. I medici dell’ospedale di Pistoia sono stati bravissimi: il parto è andato bene. Ora, visto che il padre è rimasto in Gambia, mamma e babbo dovranno decidere quale nome dare alla piccina e, soprattutto, le istituzioni stabiliranno dove la giovane madre e la bambina potranno vivere. È certo, che Vicofaro non può ospitare una situazione di questo genere. Intanto, nei prossimi tre giorni madre e figlia resteranno al ‘San Jacopo’, ove i dottori procederanno a effettuare gli accertamenti necessari a confermare il buono stato di salute di entrambe. È una bella storia».

Non è la prima volta, in verità, di una nuova vita nel gruppo dei migranti di Vicofaro. «La prima fu una signora nigeriana, che a Bonelle mise al mondo una piccolina. Il papà, a Malta per lavoro, mandava e manda gli aiuti per il sostentamento». Sono numerose le storie che ogni giorno scaturiscono da Vicofaro. «Ne rammento, tra le altre, una: una 55enne nigeriana scappata da Roma in seguito a maltrattamenti arrivò a Pistoia perché venuta a sapere che qua si accoglie con amore». In attesa di conoscere gli sviluppi di questa nascita, Don Biancalani torna su concetti che gli sono cari. «Questa bambina conferma la nostra scelta di una Chiesa che accoglie, che si fa motore di vita, che si sporca le mani, che soccorre un’umanità fatta anche di ragazze, spesso giovanissime, in fuga dai propri Paesi. È questa la Chiesa che desideriamo, anche se è innegabile che a tutto questo dovrebbero rispondere, celermente ed efficacemente, le istituzioni. Istituzioni che, purtroppo, latitano”.