Bambino perse la mano per un petardo, a processo i negozianti

Processo a Pistoia per incidente con petardo: minore perse una mano. Negozio accusato di vendita a minori. Genitori parte civile.

Bambino perse la mano per un petardo, a processo i negozianti

L’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze assiste la giovane vittima dell’incidente e i suoi genitori (AcerboniFotoCastellani)

Quattro anni fa il 4 gennaio del 2020, perse una mano per lo scoppio di un petardo trovato, inesploso, per strada, innescato con un raudo acquistato in un negozio. Quel terribile episodio che ha compromesso la vita di un bambino, e di cui parlarono anche i telegiornali, è ora al centro di un processo penale che è iniziato ieri mattina in tribunale, a Pistoia, davanti al giudice Barbara Floris, dove i genitori e il bambino, oggi adolescente, si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Francesco Stefani del foro di Firenze. Sotto accusa ci sono i titolari del negozio, una cartoleria di Agliana, in cui il bambino, che all’epoca dei fatti aveva tredici anni, aveva acquistato alcuni raudi in compagnia di alcuni amichetti. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Stefano Pagliai del foro di Firenze. Sono accusati, in qualità di gestori, in violazione della normativa, di aver venduto fuochi pirotecnici a minori di 14 anni non accompagnati, e quindi vietati, e di lesioni gravissime e colpose per il danno che seguì allo scoppio. Per l’accusa, vendendo a bambini dei prodotti vietati, avrebbero creato le condizioni perchè si facessero male. Il bambino, con uno dei raudi acquistati nel negozio, accese un residuo di un petardo trovato per strada. Gli scoppiò in mano, devastandogli la sinistra per la quale, nonostante i tentativi, non fu possibile nemmeno una ricostruzione. Dovette quindi rinunciare anche all’attività sportiva. In un primo momento l’avvocato Stefani aveva coinvolto anche il Comune di Agliana, che non aveva provveduto a una adeguata pulizia della strada dopo i botti di Capodanno, ipotesi poi decaduta.

Al termine delle indagini dei carabinieri, il magistrato inquirente, sostituto procuratore Leonardo De Caudio, aveva emesso il decreto di citazione diretta a giudizio, atto poi tornato indietro perchè gli imputati avevano chiesto di essere interrogati e poi rinnovato dopo l’interrogatorio. L’istruttoria inizia il 5 giugno 2025 con la prima udienza, nel corso della quale saranno sentiti una decina di testimoni, compresi i carabinieri e i ragazzi che erano con la vittima durante l’acquisto dei raudi e il giorno del dramma.

l.a.