Bancarotta fraudolenta. Arrestato imprenditore. E sequestrato un resort

È finito in carcere Raffaele Mallardo, 37 anni, già condannato per lo stesso reato. Confiscati gioielli, soldi e l’hotel Villa Maria: valore di quasi tre milioni di euro.

Bancarotta fraudolenta. Arrestato imprenditore. E sequestrato un resort

Bancarotta fraudolenta. Arrestato imprenditore. E sequestrato un resort

Un resort tra i più belli della città termale: l’hotel Villa Maria è finito sotto sequestro. La vicenda è quella che vede ancora una volta coinvolto Raffaele Mallardo, imprenditore 37enne, che ha gestito alcune delle strutture recettive più prestigiose in Italia, ma anche noto alle cronache per una condanna per bancarotta fraudolenta e per essere finito sotto processo per l’utilizzo indebito di alcune carte di credito di clienti. Questa volta l’accusa è di nuovo di bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e turbativa di aste fallimentari: per questo l’imprenditore è stato arrestato. La Guardia di Finanza di Pistoia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e a un provvedimento di sequestro preventivo emessi dal gip del Tribunale di Pistoia, su richiesta della Procura della Repubblica di Pistoia, sostituto procuratore Leonardo De Gaudio.

A finire sotto sequestro le disponibilità finanziarie, i preziosi e le quote societarie dallo stesso direttamente o indirettamente detenuti, fino alla concorrenza di 623.328 euro, importo pari ai beni e valori distratti per sottrarli alle procedure di riscossione coattiva delle imposte nel tempo non versate, nonché la nota struttura alberghiera, e il mobilio, il cui valore di perizia supera i 2,1 milioni di euro. Si tratta di un prestigioso compendio turistico oggetto di esecuzione immobiliare, già di proprietà di una società da lui amministrata, poi fallita, del quale era riuscito a riappropriarsi illecitamente, facendo partecipare all’asta fallimentare un prestanome e presentando una falsa attestazione bancaria destinata a certificare l’apparente concessione di un mutuo, mai realmente richiesto o concesso, finalizzato al pagamento del prezzo di aggiudicazione. Allo stato del procedimento e secondo l’ipotesi vagliata dal Giudice nel provvedimento cautelare, le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia, con l’ausilio dalla Sezione di Polizia Giudiziaria - aliquota Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Pistoia, hanno consentito di ricostruire che il principale indagato, pur già condannato, in via definitiva, per bancarotta, aveva continuato a commettere una serie di reati fallimentari e tributari, utilizzando soggetti giuridici sempre nuovi, intestati a compiacenti prestanome.

In sintesi, queste società del settore turistico alberghiero, dopo aver accumulato, senza onorarli, ingenti debiti commerciali, tributari e previdenziali, venivano sistematicamente spogliate del loro patrimonio e condotte al fallimento. I relativi immobili e beni strumentali restavano, però, nella disponibilità del fallito celato dietro apparenti nuove imprese, che li acquisivano prima che potessero essere attratti nell’attivo fallimentare, oppure partecipavano alle relative aste fallimentari producendo anche documentazione artefatta, onde ottenerne indebite aggiudicazioni. Nell’indagine sono finite altre otto persone, tra semplici prestanome e consulenti, che sono residenti a Montecatini , Firenze, Adro, Trani e Giugliano in Campania.