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Eugenio Capone, ex giocatore dell’Olimpia, nonché vecchio compagno di squadra dell’attuale patron biancorosso Ron Rowan
Pistoia, 13 febbraio 2025 – Calma e gesso, si può riassumere così il pensiero di Eugenio “Gei Gei” Capone sulla delicatissima situazione in casa Estra Pistoia. L’ex giocatore dell’Olimpia, nonché vecchio compagno di squadra dell’attuale patron biancorosso Ron Rowan, tenta coraggiosamente di riportare tutti alla ragione per il bene di Pistoia e della squadra. “Ho seguito le conferenze, letto i comunicati e gli articoli, visto le trasmissioni – dice Capone –: sicuramente attirerò su di me l’ira dei tifosi ma posso dire che per la prima volta dal 1986, ovvero da quando sono a Pistoia, che vivo un’atmosfera brutta, pesante e critica. Al di là degli errori fatti e la mancanza di comunicazione tra il ’vecchio’ e il ’nuovo’ sono rimasto molto male sabato sera. Perché vedere una squadra che alla fine ha fatto del suo meglio dando tutto, che si è trovata senza un giocatore ed ha perso per due soli punti anche in maniera sfortunata, per poi assistere ad una contestazione nei confronti di Rowan e del figlio la giudico una reazione distruttiva e negativa”. Parole che vanno controcorrente quelle di Capone, tenendo conto della situazione che si è venuta a creare e che sta vivendo la piazza con la squadra ultima in classifica e una retrocessione sempre più vicina.
“È proprio questo che non va – prosegue Capone – si parla di retrocessione con undici partite ancora da giocare. Lo sport mi ha insegnato che si lotta fino all’ultimo secondo dell’ultima partita ed è questo ciò che dobbiamo fare: sostenere la squadra per salvare la stagione”. Capone ha la sua idea anche sulla situazione attuale che ha radici pregresse, diciamo fin dall’arrivo di Ron Rowan o quasi. “E’ stato un ambiente malsano fin dall’inizio – spiega ’Gei Gei’ –. Rowan è stato accolto benissimo poi dopo le prime scelte tutto è cambiato, senza però fermarsi per capire i motivi. Dopo la stagione dello scorso anno magari i giocatori hanno chiesto più soldi e ciò ha portato a compiere scelte diverse, ad esempio. Rowan di certo non è venuto a Pistoia per buttare via i soldi ma per fare meglio e dare un futuro al basket pistoiese, invece c’è stata subito polemica nei suoi confronti e di suo figlio”. E proprio la presenza in squadra di Rowan jr ed il suo impiego prolungato in campo è stato uno dei tanti motivi di malcontento tra i tifosi. “Non ci vedo niente di strano se un presidente vuol far giocare il figlio – ribatte Capone – è lui che paga gli stipendi. E poi già in passato ci sono stati esempi simili, anche non si trattava di figli del presidente. La polemica è nata ancora prima che iniziasse il campionato e questo non va bene”.
Va detto però che Rowan ci ha messo del suo. “Serve trovare le soluzioni, non i colpevoli – conclude l’ex Olimpia –. Le colpe chi più o chi meno le hanno tutti altrimenti non saremmo in questa situazione. Io credo nella salvezza e devono crederci anche la squadra ed i tifosi. Lottare, migliorare e andare a vincere le partite che servono: è questo ciò che conta, ad ora”.