Betti Lo studioso che dette il nome ai numeri

"Il matematico pistoiese che guardò all’Europa" è il titolo della mostra che si apre oggi pomeriggio alla Biblioteca Forteguerriana

I numeri, suo pane quotidiano, quelli che persino portano il suo nome nel comune parlar di matematica e l’insegnamento, e il mondo tutto dell’istruzione, la cui cura fu per lui una missione. Raccontare Enrico Betti è ciò che si propone di fare la mostra "Il matematico pistoiese che guardò all’Europa" nel bicentenario della nascita di questo eccellente concittadino, in un allestimento che si snoda negli spazi della Biblioteca Forteguerriana da oggi martedì 3 ottobre (inaugurazione alle 16) e fino al 31 ottobre. Da una parte, lungo il perimetro della Sala Gatteschi, i bei pannelli realizzati dalla Scuola Normale di Pisa (di cui Betti fu direttore) che illustrano il personaggio, la vita e l’opera. Dall’altra, nelle bacheche, un focus sul Betti pistoiese e il Betti europeo. "Abbiamo reperito e selezionato notizie e documenti sul Betti studente al locale liceo Forteguerri – racconta lo storico Giampaolo Perugi, che insieme a Alberto Cogliati, Giovanni Gaiffi, Chiara Martinelli e Carlo Vivoli è curatore della mostra –, presenti in Forteguerriana grazie al lavoro di raccolta svolto da Alberto Chiappelli, appassionato collezionista. A questi si aggiunge un incartamento di straordinario interesse, come gli appunti che Betti prendeva dal suo professore di filosofia, un certo Mazzoni, che nei suoi viaggi in Germania ebbe modo di conoscere filosofi eccellenti di inizio Ottocento, come Hegel, della cui fenomenologia troviamo tracce in questi scritti. Vario e assortito il materiale in mostra, come un diploma a lui assegnato quale migliore studente di matematica del liceo, la riproduzione della sua casa natale, là dove oggi c’è il circolo Garibaldi, materiale sulla sua esperienza di deputato durata per più di un decennio, le corrispondenze con gli amici pistoiesi come il Bozzi, il Contrucci, Tigri e Bartolini. E infine la sua esperienza europea, con il viaggio del 1858 che lo condusse in quelli che allora erano i centri più avanzati della ricerca matematica. Non mancheranno le fotografie, i suoi Annali di matematica pura e applicata, prima rivista italiana dedicata esclusivamente alla matematica, documenti sui cosiddetti “numeri di Betti“". Prima occasione pubblica di approfondimento dedicata allo studioso, la mostra sarà seguita da un convegno il 19 ottobre (ore 9.30) nella sede della Fondazione Caript.

"Betti fu sì matematico e scienziato – conclude Perugi –, ma fu anche un uomo di grande impegno culturale: dopo l’Unità d‘Italia, alla quale contribuì, fu tra coloro che si dettero da fare in molte direzioni. Non ultima l’adozione di libri di testo qualificati nelle scuole, con il forte impegno per far funzionare il Ministero dell’istruzione di cui fu segretario". Con i curatori oggi sarà presente l’assessora alla cultura Benedetta Menichelli. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile negli orari della biblioteca (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.30; martedì e giovedì dalle 9 alle 13.30 e dalle 15 alle 17.30). Per visite guidate Biblioteca (0573.371452) o Giampaolo Perugi (340.4756616).

linda meoni