
Ieri conferenza stampa davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore con don Massimo e gli avvocati Malucchi e Baldi Foto Acerboni
PISTOIASentenza di non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste. Il giudice per le udienze preliminari di Firenze, Angelo Antonio Pessuti, ieri mattina ha posto la parola fine alla vicenda giudiziaria che vedeva don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro e di Ramini, dove accoglie da tempo giovani richiedenti asilo, sotto accusa per truffa ai danni dell’Inps e di falso per induzione. Il caso era emerso nel luglio del 2023 per fatti compresi tra il 2019 e il 2020. Don Massimo, questa era l’accusa, aveva firmato contratti di lavoro ritenuti falsi dalla procura di Pistoia per ottenere contributi da parte dell’Inps. L’accusa di falso per induzione si era invece configurata perchè quei contratti, sempre secondo l’accusa, avrebbero poi consentito di ottenere permessi umanitari, la cui concessione è affidata alla sezione specializzata del tribunale di Firenze dove si celebrava, per competenza, il processo e dove la pubblica accusa aveva chiesto il rinvio a giudizio del parroco e di due giovani africani. "In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza di non luogo a procedere – ci ha spiegato ieri l’avvocato Fausto Malucchi di Pistoia, che difende il parroco insieme all’avvocato Elena Baldi – riteniamo che il giudice abbia accolto la prima delle nostre prospettazioni difensive: e cioè che i rapporti di lavoro erano effettivi e non fittizi, messi a punto con la Confartigianato, come è stato possibile dimostrare, e quindi non vi era alcun reato. La concessione dei permessi umanitari – spiega ancora il difensore – da parte della sezione speciale del tribunale di Firenze, prescindeva dal lavoro perchè il permesso era destinato a mantenere i diritti acquisiti in Italia, quindi non c’era stato alcun inganno nei confronti dei giudici". La difesa aveva chiesto l’archiviazione della posizione di Biancalani ma il giudice è andato oltre, con la sentenza di non luogo a procedere, di fatto un proscioglimento. La notizia è stata poi commentata anche nel corso della conferenza stampa convocata nel primo pomerggio di ieri da don Massimo Biancalani, affiancato dagli avvocati Malucchi e Baldi. Il parroco ha espresso tutta la sua soddisfazione: "Dopo tanti giorni difficili una notizia bella, anche se eravamo sereni e tranquilli. E’ una storia questa che nasce dentro Vicofaro, dalla mecessità di dare un sostegno economico a chi è rimasto qui con me a gestire questa complessa realtà. Ad alcuni di questi ragazzi era stato chiesto un ruolo di controllo e gestione, che poteva essere assimilato a quello di un mediatore culturale e che consentiva piccoli guadagni". La sentenza di non luogo a procedere ha riguardato anche uno dei due giovani africani che erano sotto accusa, per l’altro la posizione è ancora aperta davanti al tribunale di Roma, ma i legali pistoiesi si augurano che l’esito sia lo stesso.